venerdì 17 dicembre 2010

Paolo Vagnone è il nuovo Country Manager Italia di Generali

Ultima notizia Agi:
Il Consiglio di Amministrazione di Generali, il gruppo presieduto da Cesare Geronzi, nell’ambito della riorganizzazione del Corporate Centre, ha approvato la nomina di Paolo Vagnone a Country Manager per l’Italia con la qualifica di direttore generale.
Paolo Vagnone, 47 anni e una lunga esperienza in campo assicurativo, coordinerà le attività assicurative e bancarie italiane del Gruppo Generali riportando all'amministratore delegato Giovanni Perissinotto.
La nomina avrà decorrenza da febbraio 2011.

sabato 4 dicembre 2010

Cesare Geronzi: Non c'è futuro senza l'Euro

Cesare Geronzi non usa perifrasi per dire come la pensa sulla moneta unica: «Sarebbe catastrofico oggi decidere l'uscita dall'euro».
Il presidente delle Generali, intervenuto alla Cattedra di san Giusto alla diocesi di Trieste, ritiene piuttosto che serva più Europa in questa fase, e addirittura si spinge anche oltre, affermando la «crucialità di una governante globale da costruire, fino all’ipotesi della realizzazione di una sorte di embrionale banca centrale globale», su cui «non si dovrebbe ulteriormente indugiare».
Se l’origine della crisi è la mancanza di regole, sono queste che devono tornare sulla scena politica, sostiene Cesare Geronzi. E’ mancata la regolamentazione finanziaria a livello globale, fondata su Fondo monetario, Banca Mondiale, Organizzazione mondiale del commercio e Financial stability board. Anche il vertice G20 di Seul ha prodotto un risultato deludente, con impegni generici contro il protezionismo e le svalutazioni competitive: «L’unica misura concreta approvata riguarda Basilea3». Anche a livello europeo, continua Cesare Geronzi, «al di là della nuova architettura della vigilanza che decollerà il 1 gennaio, che non è una riforma sostanziale», non sono stati fatti passi consistenti: «Nulla si è fatto in materia di derivati», nonostante la necessità di regolarne gli scambi su una piattaforma centralizzata. Mentre serve molto di più: l’alternativa all’uscita dall’euro è piuttosto «un progresso nei meccanismi di integrazione verso un vero governo economico, obiettivo ben diverso dalla rielaborazione in corso del patto di stabilità.
In particolare bisogna rafforzare l’Eurosistema e dotare le istituzioni comunitarie di un piano anticontagio generale. Non va perso altro tempo nell’affrontare il caso del Portogallo». E bene, secondo Cesare Geronzi, fa il governatore della Bce, Jean-Claude Trichet, a tenere alta la guardia contro le tensioni finanziarie sempre in agguato.
Se l’Europa piange, l’Italia nel suo piccolo può comunque farsi forza dello stato di salute delle sue banche, grazie ai processi di consolidamento degli anni Novanta, alla vigilanza della Banca d’Italia, allo scudo offerto dal governo e alla «politica di finanza pubblica che ha consentito di avere le spalle coperte dalla messa in sicurezza dei conti dello Stato». Tuttavia per l’Italia «una crescita tra l’1,1% e l’1,2% non è adeguata a contrastare la disoccupazione che è giunta all’8,6%, il punto più alto dal 2004». In questo scenario di crisi delle imprese e dei conti pubblici, per Cesare Geronzi è urgente che vengano ripristinati dal governo i fondi per il 5 per mille, necessari per finanziare il cosiddetto «terzo settore», l’unico che può sostenere la sussidiarietà nel Paese.
In questo scenario di crisi, Cesare Geronzi rivendica che «per le Generali, come per le altre società assicurative europee operanti sia nel ramo vita sia nel ramo danni, non si sono resi necessari aumenti di capitale, ma si è avuta esclusivamente una riduzione temporanea del dividendo per il 2009. Ora ci accingiamo a presentare un risultato di esercizio senz’altro soddisfacente. Il nuovo anno sarà affrontato con un rafforzamento organizzativo e un potenziamento delle strategie». Il tema caldo è la nomina del country manager per l’Italia, previsto dalla governante ma ad oggi vacante, per il quale si da il nome dell’attuale cfo, Raffaele Agrusti. «Deciderà il cda», ha detto a margine Cesare Geronzi, «io posso solo dare un contributo nel momento delle decisioni. Agrusti? E’ tanto bravo che può fare qualunque cosa».

giovedì 21 ottobre 2010

Cesare Geronzi visita i dipendenti Generali

Cesare Geronzi, il presidente delle Generali, ha fatto visita ai dipendenti della sede di Mogliano Veneto.
"Per l'esercizio in corso - ha dichiarato Cesare Geronzi - si profilano risultati interessanti, che valuteremo approfonditamente"
"Stiamo curando una revisione organizzativa - ha proseguito Cesare Geronzi riferendosi alla ricognizione commissionata a livello internazionale dal gruppo triestino alla societa' di consulenza Boston Consulting Group - che mira proprio a valorizzare il ricco patrimonio di risorse umane, a migliorare l'efficienza, ad accelerare le procedure decisionali nell'interesse, innanzitutto, della nostra clientela, a cominciare dalla contrazione dei tempi di risposta.
A breve - ha continuato Cesare Geronzi - valuteremo i primi risultati dell'analisi e inizieremo a progettare le conseguenze in termini di organizzazione funzionale".
(da Fusioni Bancarie, "Cesare Geronzi: per il 2010 risultati interessanti per Generali")

giovedì 23 settembre 2010

Cesare Geronzi: caso Profumo gestito in modo pessimo

Cesare Geronzi critica duramente il modo con cui è stato gestito il "caso Profumo".

"Non e' così che si gestisce un problema all'interno di una delle più grandi banche d'Europa - ha dichiarato Cesare Geronzi - Unicredit è una grande istituzione sovranazionale. Il modo in cui e' stato affrontato il caso Profumo non e' degno di una banchetta di provincia. Io non sono un azionista di Unicredit, ma da banchiere di sistema che si e' sempre battuto per la stabilità, dico che in questi giorni è stata data ai mercati internazionali una pessima dimostrazione di ciò che è il sistema finanziario italiano. Il cda dell'altro ieri, con gente che entra e che esce e foglietti che volano da un tavolo all'altro, è uno spettacolo avvilente".

mercoledì 22 settembre 2010

Profumo: non pensavo alle dimissioni

Secondo quanto riporta Il Sole 24 Ore, Alessandro Profumo, che ieri sera si è dimesso dall'incarico di amministratore delegato di Unicredit, avrebbe detto a persone a lui vicine: "Non avevo mai pensato alle dimissioni".
"Volevo che questa operazione finisse con trasparenza e che emergessero le impronte digitali".

"C'è chi sostiene - scrive Alessandro Graziani sul Sole - che Profumo confidasse in un ripensamento dei soci tedeschi. O che alcuni rappresentanti delle Fondazioni si schierassero a suo favore, dopo che per tutta la giornata era trapelata la forte preoccupazione per la vicenda da parte del Ministro dell'Economia Giulio Tremonti. Invece i membri del board hanno fatto muro e rispettato gli accordi raggiunti nel corso del week end, quando era stata presa la decisione di andare alla resa dei conti definitiva con Profumo."

martedì 21 settembre 2010

Alessandro Profumo si è dimesso

Alessandro Profumo si è dimesso dalla carica di amministratore delegato di Unicredit. Secondo quanto si apprende, il top manager ha firmato le dimissioni dopo la richiesta in questo senso del Consiglio di amministrazione straordinario. Profumo ha lasciato l'ufficio dei legali milanesi che lo hanno assistito e si e' recato nella sede della banca. Sono nelle mani di Dieter Rampl le deleghe da amministratore delegato di Unicredit: la decisione, emersa da un cda-fiume durato oltre 4 ore, e' stata presa dai consiglieri nel segno della stabilita'.
(notizia AGI di poco fa)

venerdì 25 giugno 2010

Tassa alle banche: i banchieri dicono no

E' un coro di no da parte dei banchieri italiani alla proposta, che si sta facendo strada in Europa, di una tassa sulle banche come contributo ai costi sostenuti dai Governi per la crisi. "E' una scemenza", taglia corto Pierfrancesco Saviotti, consigliere delegato del Banco Popolare, al suo ingresso al Comitato esecutivo Abi a Milano. "La penso come lui - gli fa eco Luigi Abete (Bnl-Bnp Paribas) - non uso gli stessi termini, ma il concetto e' quello. E' un provvedimento che non ha senso rispetto alle problematiche del mercato. Cio' detto, se venisse decisa, rispetteremo le regole, anche se non condivise, ci mancherebbe altro".
(http://crisi-finanziaria.blogspot.com/2010/06/no-dei-banchieri-alla-proposta-di-nuova.html)

giovedì 24 giugno 2010

Mussari presidente dell'Abi

Un via libera unanime quello arrivato per acclamazione dal comitato esecutivo ha approvato la candidatura a presidente dell’associazione bancaria di Giuseppe Mussari, presidente di Mps, per il biennio 2010-2012. sulla nomina di giuseppe mussari alla presidenza dell’associazione delle banche italiane.

Lo ha annunciato il presidente uscente, Corrado Faissola: «Il comitato esecutivo, all’unanimità e, direi, per acclamazione ha approvato la candidatura di Giuseppe Mussari da sottoporre al consiglio direttivo che sarà eletto dall’assemblea che si riunirà il 15 luglio».

«Il comitato esecutivo ha espresso al presidente Faissola i più sentiti ringraziamenti per i risultati raggiunti e per l’opera svolta con passione, dedizione, professionalità e impegno, nell’interesse del sistema bancario e più in generale del paese».

Su Mussari, una curiosità: il presidente del Monte dei Paschi di Siena il 2 luglio tiferà al Palio per il suo cavallo, un mezzosangue acquistato con tre amici. Ammesso che sia in gara: come è nelle consuetudini senesi al cavallo potrebbe essere impedito di correre, perchè considerato nettamente più forte degli altri.

Cinquantenne, Mussari è avvocato penalista ed è il più giovane presidente dell’Abi. Ha sposato Luisa Stasi, imprenditrice che gestisce diverse strutture alberghiere di famiglia nella cittadina senese e un agriturismo. Da sempre considerato vicino a Massimo D’Alema, a Mussari, che è nato a Catanzaro, viene riconosciuta una grande capacità di relazioni, e di costruire buoni rapporti un pò con tutti, tanto che è entrato rapidamente anche nelle grazie del ministro dell’Economia Giulio Tremonti.

Già presidente della Camera penale di Siena, a giugno 2006 è diventato presidente della banca Mps. Mussari sarà il presidente del cambio di rotta: i banchieri vogliono un’associazione forte come la Confindustria.

giovedì 17 giugno 2010

Fabrizio Palenzona: i rapporti tra fondazioni sono sereni

''I rapporti tra le Fondazioni sono assolutamente sereni, in un momento di crisi bisogna rimboccarsi le maniche e lavorare tutti insieme''. Cosi' Fabrizio Palenzona, vicepresidente di Unicredit, descrive i rapporti tra le Fondazioni azioniste della banca guidata da Alessandro Profumo. Palenzona ha parlato a margine dell'assemblea annuale dell'Associazione degli aeroporti Europei.

''Il problema in Italia è quello di rafforzare il sistema bancario - aggiunge Palenzona - comunque a me sembra che il numero di banche sia sufficiente, al massimo ci si riorganizza''. Quanto alla ipotesi della nascita di Carito, Palenzona ha poi spiegato che ''bisogna vedere il progetto, comunque non e' una nuova banca''.

(Adnkronos)

martedì 15 giugno 2010

Giovanni Perissinotto e la strategia di Generali

Giovanni Perissinotto, amministratore delegato di Assicurazioni Generali insieme a Sergio Balbinot, parla della strategia per i prossimi mesi della società guidata da Cesare Geronzi: "Faremo acquisizioni nel settore Danni e nell'Asset Management, ma solo quando la situzione lo permetterà e al prezzo giusto. Le acquisizioni nel ramo Danni saranno probabili all'estero, visto che in Italia la strada sembra sbarrata dall'Antitrust".

La strada per lo sviluppo di Generali sembra lunga ed è appena cominciata: "un nuovo ciclo", con il presidente Cesare Geronzi, che potrebbe passare attraverso un allentamento dei vincoli con Mediobanca, anche se sono ancora molti quelli che pensano che sia possibile in futuro parlare di una fusione tra Generali e Mediobanca, operazione sino ad ora sempre smentita.

(da fusionibancarie.blogspot.com)

mercoledì 9 giugno 2010

Generali: Su CityLife tutto procede tranquillamente

Per quanto riguarda l'ingresso di Generali nel progetto CityLife, "tutto procede tranquillamente, senza ciò che si legge confuso sulla stampa". A dirlo è il presidente di Generali, Cesare Geronzi, parlando con i giornalisti a margine della presentazione della relazione annuale Isvap.

CityLife è il progetto di riqualificazione immobiliare del quartiere della Fiera di Milano, con case di lusso, tre torri e un grande parco.
Generali, già azionista per il 26,6% del progetto, sta per acquisire una ulteriore quota del 13,4%, come riporta oggi il Messaggero, quota proveniente dalla dismissione di Lamaro, salendo così al 40% con un investimento di 30 milioni di euro.
(Apcom)

giovedì 3 giugno 2010

Saviotti: bene la riforma Bankitalia contro i banchieri scorretti

"E' una riforma assolutamente auspicabile. Regole di questo tipo potrebbero scoraggiare comportamenti e prassi troppo aggressive e spregiudicate che nulla hanno a che vedere con la virtuosa professionalita' del banchiere".

Cosi' il consigliere delegato di Banco Popolare, Pierfrancesco Saviotti, ha commentato in un'intervista a Il Messaggero la scelta del governatore di Bankitalia, Mario Draghi, di sostenere in sede Ue la possibilita' di avere poteri per cacciare banchieri che agiscono in maniera scorretta.

Saviotti ha inoltre giudicato positiva la "regolamentazione dei bonus non piu' legati al breve periodo, ma indicizzati ai risultati di lungo periodo. Bisogna ritornare con i piedi per terra, condivido la manovra del governo che impone si' sacrifici ma che ha come obiettivo finale la riduzione di 24,9 mld del deficit". (borsaitaliana.it)

venerdì 28 maggio 2010

Cesare Geronzi

Cesare Geronzi, con la sua recente nomina a presidente di Generali, è l’uomo del momento nel campo bancario-assicurativo.

Cesare GeronziDal suo sito (http://www.cesaregeronzi.it) si può leggere tutta la sua biografia.

Cesare Geronzi è nato nel 1935, a Marino, vicino Roma.

Inizia a lavorare a diciassette anni, nel 1953, e nel 1960 vince un concorso in Banca d’Italia e incontra il Governatore Guido Carli, con il quale collabora per 15 anni.

Nel 1980, con il grado di Direttore del Servizio Rapporti con l’Estero, Cesare Geronzi lascia la Banca d’Italia per seguire l’allora Direttore Generale Rinaldo Ossola al Banco di Napoli, dove è Vice Direttore Generale fino al 1982, anno in cui viene nominato direttore generale della Cassa di Risparmio di Roma. Da qui Cesare Geronzi, nel corso dei successivi 20 anni, avvia un intenso percorso di aggregazioni bancarie. Percorso che porta alla creazione del Gruppo Capitalia, nato dall’unione di Banco di Santo Spirito, Banco di Roma, Banca dell’Agricoltura, Banca Mediterranea, Banco di Sicilia, Mediocredito Centrale, Bipop-Carire.

Il 20 maggio 2007, i consigli di amministrazione di Capitalia e Unicredit approvano il progetto di fusione per incorporazione di Capitalia SpA in Unicredit SpA: un’operazione considerata come la più riuscita nel nostro Paese con grandi vantaggi per gli azionisti.

Nel giugno 2007 l’Assemblea degli Azionisti di Mediobanca S.p.A., di cui Cesare Geronzi era già Vice Presidente, lo nomina all’unanimità Presidente del Consiglio di Sorveglianza e l’Assemblea del Patto di Sindacato di Mediobanca S.p.A. lo nomina Presidente. Successivamente l’Assemblea degli Azionisti di Mediobanca del 28 Ottobre 2008 approva l’abbandono del sistema di governance “duale” ed il ripristino del “tradizionale”. Cesare Geronzi viene riconfermato nella carica di Presidente.

Il 24 aprile 2010 l’Assemblea di Generali elegge Cesare Geronzi Presidente.

(fonte foto: http://www.cesaregeronzi.it/it/Photogallery/index.html)

martedì 25 maggio 2010

Alessandro Profumo: soddisfazione per la sponsorizzazione Uefa

Alessandro Profumo, amministratore delegato di Unicredit, in occasione della finale di Coppa Bayern-Inter, ha presentato con soddisfazione i risultati del primo anno di sponsorizzazione della Uefa Champions League la scelta di Luis Figo come brand ambassador per tutte le attività collegate.

“Non c'e' niente come il calcio capace di creare un riconoscimento mondiale del marchio”, ha dichiarato.
“Il progetto della nostra banca è basato sull'Europa e la Champions League è il migliore esempio di Unione europea allargata e di unità europea, dove come nel business tutti competono sullo stesso terreno”.
Alessandro Profumo ha poi chiarito che Unicredit non intende sponsorizzare singole squadre di calcio: "Non pensiamo alla sponsorizzazione di una squadra: preferiamo concentrarci sulla prospettiva europea della Champions League".

lunedì 24 maggio 2010

Alessandro Profumo a teatro, conversa di cultura e attualità

Alessandro Profumo, genovese, 53 anni, amministratore delegato di UniCredit Group, sarà ospite stasera alle 21, al Teatro Gustavo Modena di Genova, dei “Lunedì FEG”, incontri promossi dalla Fondazione Edoardo Garrone.
Attraverso una serie di appuntamenti a cadenza settimanale – il lunedì, appunto - la Fondazione propone al pubblico incontri che affrontano tematiche legate alla cultura e all’attualità, approfondite da personaggi d’eccellenza del mondo della cultura, dello spettacolo e dell’imprenditoria, che si racconteranno sul palcoscenico in un dialogo con la giornalista Giovanna Zucconi.

martedì 18 maggio 2010

Banchieri a pranzo da Tremonti

"I big del sistema bancario italiano si sono presentati negli uffici milanesi del ministero delle Finanze per il consueto pranzo mensile con il ministro Giulio Tremonti. All’appuntamento hanno partecipato il presidente del Monte dei Paschi di Siena, Giuseppe Mussari, l’amministratore delegato di Intesa Sanpaolo, Corrado Passera, Alessandro Profumo per Unicredit con il vice presidente Fabrizio Palenzona. I banchieri sono arrivati attorno alle 13 e hanno lasciato il palazzo in auto poco prima delle 14,30. Alla stessa ora si è allontanato a piedi dalla sede del ministero anche il presidente della Fondazione Cariplo e dell’Acri, Giuseppe Guzzetti che ha però spiegato di non aver partecipato al pranzo e non aver incontrato Tremonti."
(da ilgiornale.it)

lunedì 10 maggio 2010

Mediobanca. Inizia l'era di Renato Pagliaro

È stato formalizzato oggi dal Consiglio di Amministrazione di Mediobanca il cambio della guardia, con Renato Pagliaro come nuovo presidente al posto di Cesare Geronzi, passato da fine aprile alla presidenza di Generali.
Il consiglio di amministrazione ha inoltre nominato Francesco Saverio Vinci quale direttore generale (incarico prima ricoperto da Renato Pagliaro) e vice presidente del comitato esecutivo, mentre ha affidato al direttore centrale Clemente Rebecchini la guida della divisione Principal investing.

lunedì 26 aprile 2010

Luigi Vianello, Giovanni Perissinotto e Sergio Balbinot accompagneranno Cesare Geronzi alla presidenza di Generali

Cesare Geronzi, nella sua nuova veste di Presidente del gruppo Assicurazioni Generali, eserciterà compiti di "sovraintendenza sull'attuazione delle delibere del Consiglio di Amministrazione e del Comitato esecutivo e delle strategie aziendali, sui rapporti con gli organismi istituzionali pubblici, nazionali o sovranazionali, con gli Azionisti e le Associazioni rappresentative nonché sulle relazioni esterne della Società". Sua responsabilità diretta saranno "la gestione delle funzioni concernenti le relazioni esterne, la comunicazione e i rapporti istituzionali di Gruppo". E' quanto si legge nelal nota emessa del Consiglio di Amministrazione.

Cesare Geronzi sta già lavorando alla sua squadra di collaboratori, che dovrebbe comprendere Angelo De Mattia, funzionario della Banca d'Italia di lungo corso, in passato segretario particolare di Antonio Fazio. A capo della comunicazione dovrebbe andare invece Luigi Vianello, che seguirà Cesare Geronzi da Mediobanca, dove ricopriva il medesimo ruolo di portavoce del Presidente.

Per quanto riguarda invece i due amministratori delegati, ognuno avrà compiti specifici. A Giovanni Perissinotto è stata infatti attribuita la guida e la gestione operativa della Società e del Gruppo sia in Italia che all'estero, mentre a Sergio Balbinot è andata la gestione operativa degli affari assicurativi all'estero e della riassicurazione, sia in Italia che all'estero. Sergio Balbinot avrà anche la responsabilità delle attività tecniche e attuariali, in Italia e all'estero.

sabato 24 aprile 2010

Cesare Geronzi è il nuovo presidente di Generali

Cesare Geronzi è stato ufficialmente nominato oggi presidente dal cda di Generali
Cesare GeronziI vicepresidenti sono Vincent Bollore', Francesco Gaetano Caltagirone e Alberto Nagel; gli amministratori delegati Sergio Balbinot e Giovanni Perissinotto.
Nel comitato esecutivo entrano, oltre al presidente, ai vice presidenti e agli amministratori delegati, che ne sono membri di diritto, Leonardo Del Vecchio e Lorenzo Pellicioli.
L'ex presidente Antoine Bernheim ha accettato di diventare presidente onorario.

(fonte foto: http://www.cesaregeronzi.it/it/Photogallery/index.html)

martedì 20 aprile 2010

Mediobanca: secondo Pesenti, Renato Pagliaro è una buona scelta per la presidenza

Giampiero Pesenti, membro del patto di sindacato di Mediobanca e presidente di Italcementi, giudica positivamente la nomina di Renato Pagliaro alla presidenza di Mediobanca, posto lasciato da Cesare Geronzi.
"Pagliaro è una persona che conosco da molti anni. È molto seria, attenta e precisa, conosce bene il business ed è una garanzia di continuità per Mediobanca. Ritengo che sia stata una buona scelta", ha infatti dichiarato Pesenti a margine dell'assemblea degli azionisti a Bergamo.

mercoledì 14 aprile 2010

Gabriele Piccini è il nuovo Country Manager UniCredit.

Gabriele Piccini è stato nominato all’unanimità dal cda nuovo country managers di UniCredit per l’Italia.
L’incarico inizierà il 1° Novembre, data di avvio della Banca Unica, che porterà alla fusione di sette banche nella capogruppo UniCredit.

Piccini ha iniziato nel ‘78 a collaborare con l’allora Credito Italiano, inizialmente nel settore Commerciale, per poi coprire altri incarichi all'interno della Rete della Banca presso le Filiali di Rovigo, Milano, Corsico e Milano Cordusio.
Dopo numerosi incarichi di direzione, da Maggio 2008 è amministratore delegato di UniCredit Banca.

martedì 30 marzo 2010

Patto di Mediobanca: nomine per Renato Pagliaro e Angelo Casò

L'assemblea del patto di Mediobanca ha deliberato oggi di indicare Renato Pagliaro per la carica di presidente del consiglio di amministrazione e Angelo Casò per quella di presidente del patto di sindacato. “La decisioneè stata presa alla luce dell'orientamento del comitato nomine di indicare il presidente Cesare Geronzi nella lista per il cda di Generali e della decisione dello stesso di dimettersi da tutte le cariche in Mediobanca qualora venisse eletto presidente della compagnia”. (Il Sole 24 Ore)
Queste nomine sono subordinate all'effettiva nomina di Cesare Geronzi alla presidenza di Generali, cosa che sarà nota solo dopo l'assemblea del 24 aprile, dove verrà nominato il nuovo consiglio di amministrazione, con il voto della lista varata oggi dal comitato nomine di Mediobanca e della lista di minoranza che ha in preparazione Assogestioni.

(fonte foto: http://www.affaritaliani.it)

venerdì 26 marzo 2010

Cesare Geronzi presidente di Generali previa approvazione del patto di sindacato

Cesare Geronzi sarà presidente di Generali previa approvazione del patto di sindacato!Cesare Geronzi
Notizia freschissima da Ansa: “La lista per il board Generali vede presidente Cesare Geronzi, vice Vincent Bolloré e presidente a Piazzetta Cuccia Renato Pagliaro. La lista pur prevedendo tali ruoli (“abbiamo deciso tutto all'unanimita'' aveva detto al termine del comitato nomine di Mediobanca il francese Vincent Bolloré) verrà resa nota ufficialmente la prossima settimana per dare modo al patto di sindacato dell'istituto di esprimersi, benché non siano previste sorprese.”
Aspettiamo la prossima settimana…

(fonte foto: http://www.cesaregeronzi.it/it/Photogallery/index.html)

giovedì 11 marzo 2010

Gianni Zonin: sogno una Popolare con mille sportelli

Gianni Zonin, il Presidente della Banca Popolare di Vicenza, rivela le strategie per il futuro e dichiara: “In questo periodo di crisi abbiamo dato più credito alle pmi e ora possiamo pensare a crescere. Ma senza correre”. La sua Popolare ideale? "Con mille sportelli. Io credo che, per una Popolare come noi, sia la meta cui tendere per essere in tutto e per tutto una banca nazionale, senza per questo perdere le caratteristiche di una Popolare non quotata.".
(da un'intervista di Marino Smiderle a Gianni Zonin per Il Giornale di Vicenza)

(fonte foto: http://www.cavalieridellavoro.it)

venerdì 5 marzo 2010

Luigi Vianello

Luigi Vianello, ne avete sentito parlare?
È vero, non è un banchiere, ma è anche lui un personaggio chiave del mondo bancario
Luigi Vianello è infatti dal 2008 il Responsabile Comunicazione della Presidenza di Mediobanca e Portavoce di Cesare Geronzi.Luigi Vianello con Cesare Geronzi
Nato e residente a Roma, ha lavorato in numerose agenzie stampa: prima all’Agenzia Italia, dal 1960 al 1965, poi ad Adnkronos, dal 1965 al 1968, poi all’Ansa, fino al 2000, e infine a Il Sole 24 Ore Radiocor, dal 2000 a Maggio 2003.
Contemporaneamente, dal 1967 al 1974, Luigi Vianello è stato anche Capo Ufficio Stampa dei Ministeri del Bilancio, della Marina Mercantile e della Ricerca Scientifica.
Nel 2003 è diventato Direttore Centrale dell’Area Comunicazione e Relazioni Esterne del Gruppo Capitalia, con la responsabilità di gestione e coordinamento della comunicazione del Gruppo e delle Banche facenti parte (Banca di Roma, Banco di Sicilia, Bipob, MCC e Fineco).
Dal 2004 al 2006 ha insegnato alla Facoltà di Scienze Politiche della Luiss di Roma.
Nel Maggio 2007 è diventato Direttore Centrale di Unicredit e da gennaio 2008 è Responsabile Comunicazione della Presidenza di Mediobanca.

(fonte foto: http://www.cesaregeronzi.it/it/Photogallery/index.html)

martedì 2 marzo 2010

Salza su Carito: è atipico che una Fondazione faccia il banchiere

Secondo quanto ripostato dall'agenzia di stampa Il Sole 24 Ore Radiocor, Enrico Salza, il presidente del Consiglio di Gestione di Intesa Sanpaolo, avrebbe così commentato l'iniziativa della Fondazione Crt di unirsi a Carige per costituire una banca (Carito): "E' atipico che una Fondazione entri, per di piu' in minoranza, per fare una banca". Salza ha poi aggiunto che "piu' c'e' concorrenza piu' sono contento".

(fonte foto: http://www.group.intesasanpaolo.com)

lunedì 1 marzo 2010

Cesare Geronzi a Generali? Rampl: “Se ne parlerà”

Cesare Geronzi a Generali?Cesare Geronzi L'unica apertura, è arrivata dal presidente di Unicredit Dieter Rampl. Nell’incontro del Patto di sindacato di Mediobanca, si è tenuto mercoledì, non era in agenda il rinnovo dei vertici del gruppo assicurativo triestino ma il banchiere tedesco non ha escluso che, in uno dei prossimi appuntamenti, si parli dell'ipotesi di affidare a Cesare Geronzi la guida di Generali. «Può darsi», ha detto Rampl.

“Considerata la posta in palio – ha commentato il quotidiano Il Tempo - un'ammissione così esplicita suona quasi come un'investitura”.
In realtà, anche all'uscita dalla riunione, le bocche dei soci di Mediobanca sono rimaste cucite…

(fonte foto: http://www.cesaregeronzi.it/it/Photogallery/index.html)

venerdì 26 febbraio 2010

I timori dei banchieri italiani

I banchieri italiani manifestano resistenza a un'ulteriore patrimonializzazione degli istituti di credito, temendo effetti negativi sulla ripresa economica per il 2010 e anche sulla remunerazione dei propri azionisti. Soprattutto gli istituti che tra i propri soci hanno le Fondazioni bancarie che, dopo un anno di astinenza o dividendi minimi, reclamano cedole più robuste.
Mario Draghi, intanto, ha fatto sapere che l'introduzione di parametri più stringenti di Basilea 3, sarà graduale, proprio al fine di non incorrere in quei problemi paventati dai vertici delle banche, che vedono la possibilità di una restrizione generale del credito alle imprese e alle famiglie.

martedì 23 febbraio 2010

Gianni Zonin: nessuna fusione con Veneto Banca

Gianni Zonin, il Presidente della Banca Popolare di Vicenza, nega con assoluta decisione le voci su una possibile fusione con Veneto Banca:
“Non è nell'interesse dei nostri soci, non è nell'interesse dei nostri dipendenti, non è nell'interesse dei nostri clienti. Quindi, fino a quando ci sarò io presidente, non si farà”, ha dichiarato durante un’intervista rilasciata a Marino Smiderle per Il Giornale di Vicenza.

(fonte foto: http://www.cavalieridellavoro.it)

lunedì 22 febbraio 2010

Assemblea Generali: le liste entro il 5/4

L'assemblea di Generali dovrebbe essere fissata in prima convocazione il 20 aprile, e tenersi il 24 in seconda.
Entro il 5 aprile (15 giorni prima dell’assemblea) i soci con almeno lo 0,5% del capitale potranno depositare le loro liste.

E quest'anno, vista la nuova governance, Mediobanca intende presentare una propria lista piuttosto che lasciare le indicazioni dei nomi per il nuovo consiglio al Cda uscente, che in passato recepiva quanto deciso dal comitato nomine dell'istituto.
Sarà poi comunque quest'ultimo a designare il nuovo presidente di Generali.
I sondaggi del presidente di Mediobanca, Cesare Geronzi, tra i grandi soci di Piazzetta Cuccia e quelli della sua principale partecipata (al 14%) sono in corso.

venerdì 19 febbraio 2010

Cesare Geronzi incontra Giovanni Bazoli

Cesare GeronziSulla questione Telecom-Telco, i media continuano a riportare notizie di incontri e relative elucubrazioni.

Cesare Geronzi e il presidente del Consiglio di sorveglianza di Intesa, Giovanni Bazoli si sarebbero incontrati martedì, secondo quanto riportato dal quotidiano La Repubblica, per discutere del futuro della società di tlc.

Nel corso della mattinata, inoltre, dalla sede di Mediobanca sono stati visti passare Giuseppe Mussari, presidente di Montepaschi e successivamente i soci di Rcs Diego Della Valle, che è anche membro del patto di sindacato del gruppo editoriale, e, come già ho riferito in un altro post, Pierluigi Toti, che ha una quota della società al di fuori del patto.

(fonte foto: http://www.cesaregeronzi.it/it/Photogallery/index.html)

giovedì 18 febbraio 2010

Telecom-Telco: visita di Renato Pagliaro a Intesa Sanpaolo

Il direttore generale di Mediobanca Renato Pagliaro ha fatto visita alla sede milanese di Intesa Sanpaolo, dove si è intrattenuto per circa un'ora e mezza. Uscendo dalla sede, Renato Pagliaro, che è anche nel CdA di Telecom Italia, non ha voluto rilasciare dichiarazioni in merito ai motivi della sua visita. (notizia Reuters)

Secondo una fonte anonima vicina alla situazione, la visita sarebbe da inquadrarsi "nell'ambito degli abituali rapporti dei soci Telco". Il manager ha fatto poi ritorno alla sede di Mediobanca, dove era presente il presidente Cesare Geronzi.

Mediobanca e Intesa Sanpaolo sono tra i soci di Telco, la holding di cui è azionista anche Telefonica, che detiene il 22,45% di Telecom Italia.

(fonte foto: http://www.affaritaliani.it)

mercoledì 17 febbraio 2010

Cesare Geronzi riceve Pierluigi Toti

Pierluigi Toti, patron del gruppo Lamaro, ha incontrato ieri il presidente di Mediobanca, Cesare Geronzi. È Ansa a riportare la notizia.

Lasciata la sede di Mediobanca dopo tre ore e mezza, Toti è stato subito raggiunto da giornalisti curiosi di scoprire la ragione della visita o il destino della quota in Rcs

“È stata una visita di cortesia", si è limitato a rispondere.

martedì 16 febbraio 2010

16o Congresso Forex a Napoli

Questo fine settimana si è tenuta a Napoli la 16° edizione del congresso degli operatori finanziari, organizzato dalle tre associazioni attive nel settore Aiaf (Associazione Italiana degli Analisti Finanziari), Assiom (Associazione Italiana Operatori Mercati dei Capitali) e Atic Forex (The Financial Markets Association of Italy, nata dalla fusione tra l'Associazione Tesorieri Istituzioni Creditizie ed Aci Forex Italia).
Il momento più atteso è stato l’intervento del governatore della Banca d'Italia Mario Draghi. Nel corso del congresso è stata anche formalizzata l'unificazione di Assiom e Atic Forex nella nuova realtà associativa Assiom Forex, che diventerà con un potenziale di circa 1.500 soci la maggiore associazione di operatori dei mercati a livello internazionale, insieme con quella tedesca.

lunedì 15 febbraio 2010

Alessandro Profumo: per i banchieri è ora di guardare avanti

Alessandro Profumo, nel corso di un'intervista a Milano Finanza, ha dichiarato:
“Per due anni siamo stati immersi nella crisi e abbiamo ragionato sulla crisi.
È giunto il momento di guardare avanti: oggi il mondo è diverso, anche il modo di fare banca deve perciò essere diverso. E noi banchieri possiamo avere due tipi di approccio: o ci facciamo schiacciare subendo gli umori della congiuntura oppure accettiamo la sfida e cerchiamo di capire come fare banca in modo diverso”.

Secondo le dichiarazioni di Profumo, Unicredit starebbe appunto imboccando questa strada, con l’obiettivo di diventare un modello insuperabile, capace di creare valore per gli azionisti ma anche, questa è la novità, per milioni di clienti.

giovedì 11 febbraio 2010

Cesare Geronzi: per le banche sono necessari controlli vincolanti

Le banche sono aziende con specifiche peculiarità – sostiene Cesare Geronzi -, necessariamente sottoposte a regimi di governance e a controlli più vincolanti rispetto ad ogni altra impresa.

Cesare Geronzi"Tra le due guerre – spiega Cesare Geronzi - tali vincoli divennero particolarmente forti, a riflesso di fasi di eccezionale instabilità, in un clima culturale e politico spesso ostile al mercato. Nel secondo dopoguerra essi vennero rimossi con gradualità poiché permanevano ostacoli originari da residue imperfezioni del mercato.”
Non è un caso che questi vincoli, pur limitando le prerogative delle banche, vennero ritenuti dalle banche stesse necessari alla funzionalità del sistema.

L’evoluzione delle politiche monetarie e bancarie - conclude Cesare Geronzi - "non può eludere il problema della peculiarità dell’azienda bancaria" e la necessità di specifici vincoli.

(da un intervento di Cesare Geronzi durante il convegno “Sistemi Bancari e finanziari Internazionali: Evoluzione e Stabilità”)

(fonte foto: http://www.cesaregeronzi.it/it/Photogallery/index.html)

mercoledì 10 febbraio 2010

Gianni Zonin commenta la nomina di Ditri alla Fiera di Vicenza

Gianni Zonin, il Presidente della Banca Popolare di Vicenza, commenta le nuove nomine alla Fiera di Vicenza, di cui Bpvi è socia:
“Conosco e stimo il nuovo presidente, Roberto Ditri, un ottimo manager che sono sicuro saprà fare un ottimo lavoro e che saprà adottare le soluzioni giuste. Tutti quei nomi stranieri, per esempio, non li ho mai capiti. Credo che Vicenzaoro sia un marchio che parla da solo”.
(da un’intervista di Marino Smiderle a Gianni Zonin per Il Giornale di Vicenza)

Roberto Ditri, lo ricordo, ha assunto il 22 dicembre la carica di presidente e amministratore delegato della Fiera di Vicenza.

(fonte foto: http://www.cavalieridellavoro.it)

martedì 9 febbraio 2010

Cesare Geronzi a Generali: chi “conta” nella decisione

Cesare Geronzi è dato come favorito in relazione al rinnovo dei vertici di Generali, eppure, secondo il Financial Times, non può avere totalmente mano libera.
Cesare GeronziLa testata inglese sottolinea infatti il ruolo chiave che nella decisione potrà avere il finanziere francese Vincent Bolloré, in buoni rapporti con Cesare Geronzi, del quale ha agevolato l'arrivo al vertice di Mediobanca, ma anche molto vicino all'attuale presidente delle Generali Antoine Bernheim, che vorrebbe una extra-permanenza al vertice.
Secondo il Financial Times, in effetti, Bolloré "probabilmente ha anche il potere di rimandare un cambiamento di leadership a Trieste".
Un altro elemento chiave è Silvio Berlusconi, di cui Bernheim era banchiere di fiducia in Francia quando lavorava a Lazard.
Infine, ha un peso anche Tarak Ben Ammar, amico stretto sia di Berlusconi che di Bernheim e membro del consiglio di Mediobanca, l'istituto guidato da Cesare Geronzi.

(fonte foto: http://www.cesaregeronzi.it/it/Photogallery/index.html)

lunedì 8 febbraio 2010

Generali e Mediobanca: nessuna integrazione con l’istituto di Cesare Geronzi

Stanno girando indiscrezioni riguardo a una possibile operazione di concentrazione tra Mediobanca e Assicurazioni Generali.
L’istituto di Cesare Geronzi ha però diffuso una nota, riportata la settimana scorsa da il Giornale, in cui smentisce tutto su richiesta della Consob, la Commissione Nazionale per le Società e la Borsa: “non sono convocate né sono previste riunioni degli organi sociali per le determinazioni da assumere nell’assemblea convocata da Assicurazioni Generali in materia di rinnovo del consiglio di amministrazione”.

mercoledì 3 febbraio 2010

Gianni Zonin e la Banca Popolare di Vicenza

In primavera, l’assemblea di Banca Popolare di Vicenza dovrebbe prolungare per i prossimi tre anni il mandato di Gianni Zonin.
Zonin, presidente della Banca Popolare di Vicenza dalla metà degli anni Novanta, è diventato, anche grazie alla crisi, l'uomo più potente di Vicenza.

“Se parliamo di banca come istituzione – spiega - la scelta di aver mantenuto qui il centro decisionale si apprezza ancor di più oggi rispetto ai tempi delle vacche grasse”.
E fu proprio Zonin a fare questa scelta, al termine di una dura battaglia assembleare.

Ma vediamo come è andata BPVI.
Nel 2009 gli impieghi sono cresciuti dell'8%, a fronte di una media del sistema bancario vicina allo zero. In particolare, sono cresciute del 17% le erogazioni di medio-lungo termine alle aziende, specialmente alle pmi, segno che BPVI ha sostenuto il tessuto produttivo e imprenditoriale del Nord Est, finanziando gli investimenti e le ristrutturazioni di imprese.

E il prestito obbligazionario?
Era un convertibile, con prospettive quindi di trasformare il bond in azioni. L'offerta era di 328 mila euro e c'è stata una richiesta per almeno il doppio.

(fonte foto: http://www.cavalieridellavoro.it)

lunedì 1 febbraio 2010

Draghi alla Banca centrale europea?

Entro il 15 febbraio i Paesi dell’Euro saranno chiamati a scegliere il prossimo vicepresidente della Banca Centrale Europea
Il comitato esecutivo della Bce è formato dal presidente, un vicepresidente e altri 4 membri ed esercita la gestione corrente della banca e l’attuazione della politica monetaria, conformemente agli orientamenti del Consiglio dei governatori di tutte le banche del sistema.
Il vicepresidente in scadenza è il greco Lucas Papademos, che a fine maggio terminerà il mandato di 8 anni. I membri del board hanno un mandato che scade in anni diversi, in modo da evitare un rinnovo complessivo che minerebbe la continuità della BCE e sottoporrebbe l’accordo politico a maggiori tensioni.
Il mandato del francese Jean-Claude Trichet come presidente della Banca centrale europea (Bce) scadrà invece a fine 2011, ma la gara per la successione è già entrata nel vivo.
Due, per ora, i nomi in pole position: il presidente della Bundesbank, Alex Weber, e il governatore della Banca d’Italia e presidente del Financial Stability Board, Mario Draghi.
Al Parlamento europeo pare stia crescendo l’opposizione all’eventualità di una nomina di Weber: “I tempi non sono ancora maturi per un presidente tedesco”, ha infatti affermato Werner Langen (nel parlamento europeo per Partito popolare europeo e Democratici europei).
“Secondo Langen, al contrario di Draghi, che in occasione di audizioni al Parlamento europeo espone in modo convincente le proprie posizioni di politica monetaria, Weber non è riuscito a crearsi in Europa una particolare immagine di banchiere centrale. Purtroppo, Weber è venuto meno al principio di non immischiarsi in questioni politiche. I suoi rapporti con il membro del Direttorio, Thilo Sarrazin, al centro delle critiche per alcune affermazioni discutibili rilasciate in un’intervista, hanno evidenziato una mancanza di potere” (Il Secolo XIX)

venerdì 29 gennaio 2010

Fabrizio Palenzona su Abertis-Atlantia

Il vicepresidente di Unicredit Fabrizio Palenzona, a margine del convegno “Giovani lettori, nuovi cittadini”, che si è appena tenuto a Firenze, si è espresso positivamente riguardo all'ipotesi di una possibile fusione tra Atlantia S.p.A. (già Autostrade S.p.A.) e il gruppo spagnolo Abertis.
All’inizio del 2006 Atlantia aveva varato un progetto di integrazione con Abertis, che prevedeva che quest’ultima avrebbe incorporato Autostrade S.p.A., ma il progetto aveva incontrato l’opposizione del Governo italiano.
"Pensavo che fosse una cosa buona allora - ha detto Palenzona - e penso che lo sarebbe ancora oggi ma se mi chiede se ci sono trattative non mi risulta assolutamente".

giovedì 28 gennaio 2010

La crisi secondo Gianni Zonin

Gianni Zonin, presidente della Banca Popolare di Vicenza, in un’intervista rilasciata al Giornale di Vicenza, paragona la crisi economica del 2009 a “un grusso tubo” dentro il quale tutte le aziende sono riuscite a scorrere grazie a ammortizzatori sociali di emergenza. Ora, arrivati al 2010, il tubo si biforca e si verificherà una selezione: “Nel primo finiranno le imprese più sane, ben gestite, strutturate, che sapranno avanzare, con gradualità, anche senza cassa integrazione e assistenza; nel secondo, che credo e spero sia destinato alla minoranza, finiranno le aziende destinate alla chiusura.”

(fonte foto: http://www.cavalieridellavoro.it)

mercoledì 27 gennaio 2010

Nuovo statuto per Intesa Sanpaolo

Ad aprile 2010 Intesa Sanpaolo cambierà lo Statuto, rinnovando i consigli di sorveglianza e gestione. Resterà invece invariato il sistema duale.

Vediamo nel dettaglio cosa succederà:
L’impianto resta basato su un consiglio di sorveglianza e un consiglio di gestione.
Come presidente del consiglio di sorveglianza dovrebbe essere riconfermato Giovanni Bazoli e come presidente del consiglio di gestione Enrico Salza.
La guida operativa resterà affidata all'amministratore delegato Corrado Passera, probabilmente affiancato da una figura di direttore generale, con poteri codificati dallo statuto.


(fonte foto: http://www.intesasanpaolo24.com)

martedì 26 gennaio 2010

In difesa dei banchieri

Uno degli effetti della crisi è stato il crollo della fiducia dei risparmiatori nelle banche e nei banchieri.
A loro difesa, ho trovato un interessante intervento di Marco Onado, professore di economia dei mercati finanziari alla Bocconi.

Secondo Onado, negli ultimi anni le famiglie americane avrebbero vissuto al di sopra delle proprie possibilità, indebitandosi fino al 150% del proprio reddito.

Questo fenomeno ha portato a un ribaltamento totale rispetto al vecchio modello della finanzia, con famiglie che risparmiano e banche o mercati che forniscono prestiti alle imprese. Di conseguenza è cambiato il modus operandi delle banche, per le quali non si tratta più di concessioni di prestiti da detenere fino a scadenza, ma di trasferimenti ad altri del rischio.

“Partita per diventare dispensatrice di benessere, la finanza – secondo le parole di Onado - è stata colta da un’ambizione che l’ha portata alla perdizione. C’è una componente di avidità che però non è la causa ultima, ma semmai una sorta di danno collaterale di una situazione che metteva le banche in una posizione di vantaggio rispetto agli altri settori. I banchieri non sono gli untori del secolo, ma al massimo i topi nel formaggio”.

Onado aggiunge che puntare ad avere più Stato e meno mercato è un errore, perché “il mercato ha sbagliato per colpa dell’eccessiva indulgenza con cui lo Stato ha guardato a una crescita esuberante e incontrollata, senza dettare regole adeguate”. Per tamponare la crisi, tra l’altro, è stata fatta una manovra protezionista che deve essere riassorbita al più presto, per scongiurare la distruzione dei meccanismi di concorrenza del sistema finanziario.

(fonte: Marco Onado, “Comprereste un mutuo usato da questo banchiere?”)

lunedì 25 gennaio 2010

Miguel Fernandez Ordonez: fusioni per salvare le banche

Secondo Miguel Fernandez Ordonez, governatore della Banca centrale spagnola, le fusioni e gli accorpamenti bancari sarebbero l’unica strada per una profonda riforma del settore creditizio, danneggiato dalla crisi economica.

Fernandez Ordonez ha indicato durante un’intervista rilasciata al Financial Times ben 15 banche che a suo parere dovrebbero fondersi con altre. Questi accorpamenti, secondo il governatore della Banca centrale spagnola, potrebbero essere finanziati tramite un fondo istituito ad hoc, il Fondo para la restructuracion y orndeacion del sector, padel valore di 99 miliardi di euro.

martedì 19 gennaio 2010

Obama: Vogliamo recuperare i nostri soldi

Il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama ha annunciato sabato a Washington il suo progetto di una tassa sulla responsabilità della crisi, destinata alle grandi banche: la financial crisis responsability fee.
Obama, recentemente criticato perché considerato troppo vicino a Wall Street, ha gridato allo scandalo per gli enormi profitti e i bonus osceni delle grandi banche. Banche che hanno avuto comportamenti rischiosi che hanno portato alla maggiore crisi finanziaria del dopoguerra e che sono state salvate grazie al denaro pubblico (il TARP, Troubled Asset Relief Program, destinato a risollevare la banche colpite dalla crisi).
Obama parla di una durata minima di dieci anni, di più se necessario, fino a quando “il popolo americano non sarà stato totalmente compensato per l’assistenza straordinaria fornita a Wall Street”.
La finalità non è punitiva, dato che Obama ha sottolineato l’importanza delle banche, “essenziali per il corretto funzionamento dell'economia”.

Il progetto riguarderà soltanto gli istituti più grandi, quelli con asset superiori ai 50 miliardi di dollari. Il 60% della tassa, in base ai calcoli della Casa Bianca, sarà fornita dalle dieci maggiori banche del Paese. Obama calcola in un massimo di circa 117 miliardi di dollari in 12 anni le somme da recuperare, ma probabilmente si tratterà di una somma inferiore.

Le grandi banche, ça va sans dire, sono passate subito all’attacco, sostenendo che la tassa avrà effetti negativi sull’economia, costando fino a 1.000 miliardi di dollari in prestiti perduti.
Il progetto Obama dovrà ora ricevere il via libera dal Congresso.

lunedì 18 gennaio 2010

Corrado Passera: Non possiamo permetterci un 2010 a crescita zero

Segnalo l’intervista di ilsussidiario.net a Corrado Passera, amministratore delegato di Intesa Sanpaolo, che in questa lunga intervista affronta i temi della crisi, dell’impresa, delle riforme, della coesione sociale e del bene comune. Le aspettative per il 2010? “Dobbiamo fare di tutto per rafforzare la ripresa economica, che nel post-emergenza tende a essere molto, troppo fiacca. Non possiamo permetterci un 2010 a crescita zero o poco sopra”. Se così acadesse, infatti, non si potrebbe “recuperare la crescita perduta nell’economia, ma, soprattutto, potrebbe allargarsi la fascia del disagio nella società”.

Per leggere l’intera intervista:
http://www.ilsussidiario.net/News/Economia-e-Finanza/2010/1/18/SCENARIO-Passera-l-Italia-a-crescita-zero-e-a-rischio-tenuta-sociale/61527/

venerdì 15 gennaio 2010

Guzzetti: Intesa deve rivalersi su Credit Agricole

Secondo Giuseppe Guzzetti, presidente della Fondazione Cariplo, Intesa Sanpaolo deve rivalersi su Credit Agricole e Assicurazioni Generali in caso di sanzioni da parte dell'Antitrust.
Il clima di insofferenza per l’impasse creata dall’Agricole è comprensibile, dato che su Intesa incombe il rischio di maxi multa fino a 500 milioni di euro.
Il procedimento di inottemperanza si trascina da mesi, ma dopo che Credit Agricole ha disatteso anche l’impegno di scendere dall’attuale 5,49% sotto il 2% di Intesa Sanpaolo, la scorsa settimana l’Antitrust ne ha posticipato la chiusura al 22 febbraio, per evitare problemi con i tempi che devono essere assicurati alla difesa. Sembrava ceh Credit Agricole volesse valutare un congelamento dei diritti di voto ma per l’Antitrust la questione chiave è verificare la posizione “terza” di Credit Agricole, che in Italia controlla Cariparma, rispetto a Intesa Sanpaolo. Ecco perché all’Antitrust non è piaciuto l’accordo con Generali che ha permesso a Credit Agricole di iscrivere il legame con Intesa tra la partecipazioni strategiche, evitando ricadute in bilancio.
''Se ci saranno sanzioni - ha spiegato Guzzetti - Intesa Sanpaolo può rivalersi sugli azionisti. La banca ha titolo per farlo, nei confronti di chi ha violato le decisioni dell'Antitrust che erano note e che sono state portate in Consiglio di Amministrazione. Lì dentro c’era qualcuno di Crédit Agricole e Generali, o no?”.

giovedì 14 gennaio 2010

Almunia: no al denaro pubblico per aumento bonus

Il commissario UE alla concorrenza Joaquin Almunia, nel corso della sua audizione davanti al Parlamento europeo, ha dichiarato inaccettabile che il denaro pubblico utilizzato per salvare le banche in difficoltà venga speso per aumentare i bonus e le remunerazioni dei manager.
“Valuteremo con molta attenzione – ha detto– qual é l’uso che viene fatto degli aiuti per la ristrutturazione”.
Almunia ha anche ribadito che ritiene quella della tassazione delle transazioni finanziarie un’ottima idea che vale la pena approfondire, anche se difficile da applicare.

mercoledì 13 gennaio 2010

Cesare Geronzi il favorito per Generali

A metà anno, con l’assemblea degli azionisti di Generali, scadrà il mandato del board e verranno rinnovati i vertici, presidente compreso.
L’attuale presidente, l’ultra ottuagenario Antoine Bernheim, aspira ad un rinnovo del mandato, magari in forma breve (1-2 anni).
Ma il candidato più autorevole, nonostante lo smentisca, resta Cesare Geronzi.

Il presidente di Mediobanca è tallonato da vicino dal numero uno di Eni, Paolo Scaroni, mentre altri pensano a Carlo Salvatori, appena uscito da Unipol e in passato presidente di UniCredit.

(fonte foto: http://www.cesaregeronzi.it/it/Photogallery/index.html)

martedì 12 gennaio 2010

2010: i Banchieri italiani tirano fiato

Il secondo anno della crisi finanziaria mondiale si è appena chiuso e per i banchieri italiani tira aria di scampato pericolo.
È innegabile che le banche di casa nostra sono state meno toccate dalle difficoltà che hanno travolto i big del sistema… più che altro, bisogna dirlo, per marginalità rispetto alle vicende internazionali. Per esempio, l'Italia è stata l'unica eccezione in una situazione che ha visto in tutto il resto del mondo il capitale pubblico correre in aiuto di quello privato. Poi i mercati finanziari hanno ripreso fiato e stanno arrivando le prime notizie confortanti sui segnali di ripresa.

Il 2010 vedrà la definizione di alcune delle grandi partite del capitalismo italiano: Intesa Sanpaolo, Generali, Fiat, Telecom Italia e UniCredit. Nei prossimi giorni ne parlerò nel dettaglio.

lunedì 11 gennaio 2010

Banchieri e banche

Cesare Geronzi, Corrado Passera, Alessandro Profumo, Giovanni Bazoli, Enrico Salza, Matteo Arpe... i banchieri sono personaggi chiave del nostro tempo. Sono - come li definisce Laura Serafini nel suo libro Italian Bankster - "le eminenze grigie che dall'inizio degli anni Novanta a oggi hanno contribuito a tessere la trama delle più grandi operazioni finanziarie in Italia".
La figura del banchiere è diventata sempre più importante con la diffusione delle le privatizzazioni, ed è tornato alla ribalta all'indomani della crisi finanziaria.
Ed è di banchieri e banche che vorrei parlare in questo blog.
Restate in ascolto.