martedì 6 settembre 2011

Alberto Nagel

Alberto Nagel
Alberto Nagel
Alberto Nagel è l'amministratore delegato di Mediobanca.
La sua biografia:

Alberto Nagel è nato a Milano il 7 giugno del 1965. Dopo la la maturità classica si è laureato in Economia Aziendale presso l'Università Bocconi, nel 1990.

Assunto in Mediobanca il 2 aprile 1991, Alberto Nagel vi ha svolto la sua intera carriera con responsabilità sempre crescenti: prima presso il Servizio Finanziario, poi al Segretariato Generale del quale diventa Responsabile nel 1997, per poi assumere, con l'evoluzione della struttura Organizzativa di Mediobanca, la Responsabilità della Divisione Investment Banking. Alberto Nagel viene poi nominato Funzionario nel 1995, Direttore Centrale nel 1998, Vice Direttore Generale nel 2002, Direttore Generale nel 2003, Consigliere Delegato nel 2002 e infine Amministratore Delegato nel 2008.

Nagel è anche Vicepresidente di Assicurazioni Generali e Consigliere di Amministrazione in Banca Esperia e in ABI (Associazione Bancaria Italiana).

lunedì 5 settembre 2011

Alberto Nagel: soci e strategie per Mediobanca

Alberto Nagel
Il successo di Che banca! L'attenzione alla partita sulla Popolare Milano. Sempre meno holding e maggior impegno sul fronte del merchant.
Ecco le principali novità del nuovo corso in Mediobanca, con Diego Della Valle che è salito all'1,9% e Vincent Bollorè che punta al 6% (il secondo azionista singolo dopo Unicredit con l'8,6%).

"Ci sono elementi che appartengono al «nuovo corso» dell'istituto guidato da Alberto Nagel, sempre meno holding e più banca d'affari, più internazionale e retail. Un nuovo corso che si ritrova anche nella quotazione: rispetto ad agosto 2010 la capitalizzazione di Mediobanca è rimasta pressoché invariata a 5,5 miliardi. Però 12 mesi fa la partecipazione in Generali (13,2% circa) valeva 3 miliardi, mentre le attività bancarie 2,5. Oggi i pesi si sono invertiti: la quota detenuta nel Leone ha perso circa 500 milioni, la banca ne ha guadagnati 500.
In quanto alla solidità, Mediobanca ha oggi un core tier 1 superiore all'11%. Facendo sempre riferimento ai termini messi sotto osservazione da Basilea 3, l'istituto non mostra tensioni sulla liquidità. Il rapporto fra impieghi (35 miliardi circa) e raccolta (52 miliardi) è pari al 70%: ciò significa che il 30% è liquidità, tesoreria, e che la banca non ha bisogno di raccogliere «a qualunque prezzo», anzi."
Dal punto di vista industriale va segnalato il successo di Che Banca! e l'attenzione alla partita sulla Popolare di Milano. E nel futuro sembra esserci sempre meno holding e maggior impegno sul fronte del "merchant".
(da Corriere della Sera: "Mediobanca: soci e strategie. Nuovo attivismo in Piazzetta Cuccia")