lunedì 13 febbraio 2012

Mediobanca: storia della banca guidata da Alberto Nagel

Mediobanca, l'istituto oggi guidato da Alberto Nagel, Renato Pagliaro e Francesco Saverio Vinci, nasce nell'immediato dopoguerra per iniziativa della Banca Commerciale Italiana (ora Intesa San Paolo) alla quale si associa subito il Credito Italiano (ora UniCredit) e successivamente il Banco di Roma (poi Capitalia, fusa nel 2007 in UniCredit), per "soddisfare le esigenze a media scadenza delle imprese produttrici" e per stabilire un "rapporto diretto fra il mercato del risparmio e il fabbisogno finanziario per il riassetto produttivo delle imprese".
Inizialmente, in conformità alle disposizioni allora vigenti, le operazioni dell'Istituto sono limitate al medio termine. Nell'ottobre 1973 l'attività viene estesa alle operazioni di finanziamento con scadenza fino a 20 anni.

Fin dai primi esercizi sociali, Mediobanca sostiene i principali gruppi industriali italiani, accompagnandoli nel loro processo di sviluppo ed internazionalizzazione. L’istituto è stato anche tra i primi ad entrare nel settore parabancario con Spafid, gestioni fiduciarie (1948), Compass, credito al consumo (1951) e Selma, ora SelmaBipiemme Leasing, nel leasing (1970).

Nel marzo 1956 le azioni Mediobanca vengono ammesse alla quotazione in Borsa. Si tratta del primo titolo bancario quotato nel dopoguerra.

Negli anni ’70 Mediobanca svolge un importante ruolo nella ristrutturazione dell’industria italiana in quanto banca di riferimento dei maggiori gruppi del paese. Ciò si riflette anche sul portafoglio di partecipazioni che a metà degli anni ‘70 includeva Generali (4.5%), Fiat (2.5%), Montedison (2.5%), Olivetti (5%), Pirelli&C (3.3%) e Fondiaria Vita (10%).
Nel gennaio 1988 viene definito un nuovo assetto azionario volto a stabilire l’equilibrio tra soci pubblici e privati mantenendo l’indipendenza gestionale precedentemente garantita da un patto di sindacato che univa le banche a controllo pubblico ad alcune tra le più affermate banche d’investimento internazionali. In tale ambito, le tre banche fondatrici riducono il loro possesso dal 57% al 25% del capitale; una quota di tali azioni (25%) viene rilevata da un gruppo di imprese private che così raggiungono una partecipazione equivalente a quella delle tre banche, stipulando con le stesse un sindacato di blocco; la restante quota del pacchetto (circa il 7%) viene collocata sul mercato nel novembre 1988.

Nel 1990 viene costituita Mediobanca International, per operare sul mercato internazionale dei capitali, e nel 1992 è resa operativa Micos, ora CheBanca, per operare nel settore dei finanziamenti immobiliari.

Nel 1998 viene costituita MB Finstrutture, incorporata nel 2005 in Mediobanca, per la consulenza e la realizzazione di progetti di investimento da attuare con il ricorso a soluzioni di finanza strutturata (ad es. "project finance", "securitization", "acquisition finance", "export finance", ecc.).

La fine degli anni novanta e l’inizio del nuovo millennio vedono la privatizzazione dei maggiori gruppi bancari e industriali italiani ed un boom di quotazioni concentrate prevalentemente nei settori tecnologici. Mediobanca coordina in questo periodo le privatizzazioni di Banca di Roma, BNL, Telecom Italia, Enel e procede alla quotazione di numerose società.

Nello stesso periodo anche il portafoglio partecipazioni di Mediobanca viene ampliato; in particolare, la quota in Assicurazioni Generali viene progressivamente incrementata sino al 12,5%, in parte tramite l’acquisto e successiva incorporazione nel 2001 dell’Euralux (Gruppo Lazard).
Nell'aprile 2000 Banca Commerciale Italiana, divenuta parte del gruppo Intesa, cede la sua partecipazione in Mediobanca ad altri membri del sindacato di blocco.

Negli stessi anni il gruppo entra nel comparto del “private banking” al fine di valorizzarne le sinergie con l’investment banking. Nel luglio 2000 viene costituita Duemme, in "joint venture" con Mediolanum, per operare nel "private banking" di fascia alta; la società, denominata poi Banca Esperia, diviene operativa nel luglio 2001 e nell’arco di pochi anni si afferma come importante operatore domestico. Nel maggio 2002 Mediobanca stipula un accordo di "put & call" per il rilievo da Commerzbank del 34% di Compagnie Monégasque de Banque (CMB), banca leader nel private banking nel principato di Monaco; l’anno successivo il possesso viene elevato al 61.64% e nel dicembre 2004 viene raggiunto il controllo totale.

Nell'aprile 2003 il patto di sindacato di Mediobanca viene modificato a seguito dell'adesione di un gruppo di investitori esteri comprendenti i Gruppi Bolloré e Groupama con una quota complessiva del 10%.

Dallo stesso anno, che vede anche la nomina dell’attuale gruppo direttivo, viene dato nuovo impulso alla crescita delle attività bancarie al fine di completare la gamma prodotti, sviluppare la rete distributiva e raggiungere un maggior grado di internazionalizzazione.

Nel luglio 2004 prende avvio la succursale di Parigi; nel 2006 viene aperto l’ufficio di brokeraggio a New York seguito, nel 2007, dall’apertura delle filiali di Madrid e Francoforte operative nell’attività creditizia e di advisory.

A fine 2007, dopo la fusione con Capitalia, UniCredit ha ceduto le azioni Mediobanca che questa deteneva (9,37%). Le azioni sono cedute per il 7.4% a soci, anche nuovi, che le mantengono vincolate al patto, mentre il residuo 2% è ceduto a terzi sul mercato. Il patto di sindacato scende di conseguenza al 45.6% nel dicembre 2007.

Sempre nel dicembre 2007, Mediobanca acquisisce Linea dal Banco Popolare e dalla Banca Popolare di Vicenza con un esborso di €405m. L’operazione avviene tramite la controllata Compass che raddoppia il suo portafoglio crediti e diventa così il terzo operatore specializzato nel credito al consumo in Italia.

Nel 2008 diventa operativa la sede di Londra, focalizzata sulle attività di capital markets.

Nel maggio 2008, seguendo il disegno strategico enunciato nel piano industriale 2009-2011 approvato nel marzo dello stesso anno, Mediobanca potenzia la sua presenza nel segmento retail: Micos Banca, tradizionalmente attiva nell’erogazione di mutui immobiliari, assume la nuova denominazione di CheBanca! ed amplia l’operatività a prodotti di risparmio e di conto corrente, adottando un modello di distribuzione multicanale.