lunedì 23 settembre 2013

Super-euro, come risponderà la Bce?

Il Sole 24 Ore è d'accordo che "il repentino rialzo dei tassi" è "una mina per la ripresa".
 
 
Con l'inattesa mossa della Fed, di non ridurre il piano di acquisti di bond per 85 miliardi di dollari al mese, lo scenario cambia almeno fino a fine anno. Probabilmente sarà la riunione del Fomc del 18 dicembre, l'ultima di Ben Bernanke, a svelare i nuovi orientamenti visto che a metà ottobre resta da risolvere il nodo del debt ceiling (il tetto all'indebitamento) negli Usa. Intanto il dollaro si indebolisce e l'euro si rafforza.
Come ricorda anche Ubs, il mancato "tapering" della Fed porta a rivedere le previsioni sul dollaro. L'indebolimento del biglietto verde potrebbe spingere la moneta unica ai massimi dell'anno intorno a 1,37. La mina del supereuro potrebbe zavorrare la già debole crescita del Vecchio Continente. La palla adesso passa a Draghi: la Bce si riunirà il 2 ottobre. Cosa deciderà per frenare il cambio?
La Fed è apparsa molto allarmata del repentino rialzo dei tassi, una mina per la ripresa. A livello internazionale, l'incremento più significativo che si è verificato negli ultimi mesi è stato l'incremento dei rendimenti del bond decennale di riferimento Usa (T-note) e in minima parte del Bund tedesco. Sono i due titoli di Stato più sicuri, la cui domanda è balzata durante la fase più acuta della crisi schiacciando i rendimenti. Era quindi fisiologica un'inversione: da marzo a oggi lo yield del decennale Usa è passato dal 2 al 3%, mentre per esempio quello del BTp ha registrato una flessione, passando dal 4,8% al 4,4% confermando che è improprio parlare genericamente di rialzo dei tassi. Nella fattispecie italiana esiste, infatti, una variabile Paese legata al rischio politico e alla mancata crescita.
Per il risparmiatore tipo americano questo rialzo dei tassi si fa già sentire: i mutui sono più onerosi e le ultime statistiche del settore immobiliare indicano una frenata. Ovviamente con i tassi in aumento cresce la remunerazione sui titoli di Stato da acquistare. Per il risparmiatore italiano, come abbiamo visto, il discorso non è perfettamente sovrapponibile.
L'aumento dei rendimenti sui titoli decennali sta avvenendo in un contesto di tassi di riferimento vicino allo zero da parte delle Banche centrali (Fed e Bce in testa). Esiste un collegamento tra le due variabili?
«Sicuramente - spiega Chiara Manenti, strategist del servizio Studi e ricerche di Intesa Sanpaolo - esiste una correlazione che passa dal rendimento dei titoli a breve. Quando la Banca centrale comincia ad alzare i tassi, i titoli a breve lo incorporano. Oggi il mercato sconta un futuro aumento dei tassi di riferimento della Fed a partire dalla metà del 2015 e quindi i rendimenti a breve sono particolarmente compressi. Per capire le evoluzioni future della Banca centrale sarà necessario seguire con attenzione le future aspettative su inflazione e disoccupazione».

venerdì 6 settembre 2013

Mps sarà sotto pressione dopo test Bce su qualità del credito

Tratto da Milano Finanza: Monte dei Paschi sarà tra le banche più colpite dalla revisione della qualità del credito.

La Bce effettuerà una revisione della qualità del credito nel primo trimestre 2014 con l'obiettivo di armonizzare l'informativa sulla qualità del credito delle banche europee in vista dello stress test dell'Eba (secondo trimestre 2014) e dell'introduzione del meccanismo di vigilanza unico per il settore bancario europeo (SSM).

In un report datato 3 settembre, gli analisti di Deutsche Bank calcolano quella che potrebbe essere la revisione della Bce sulla qualità del credito delle banche europee e confrontano le prassi già esistenti nei vari Stati in materia di classificazione del credito deteriorato in tutta Europa.

In particolare, si aspettano che dalla revisione della qualità del credito emergano alcuni problemi, ma nel complesso prevedono un risultato gestibile e una migliore trasparenza, un segnale positivo per il settore nel prossimo anno, soprattutto in Italia.

Ma dopo la revisione della qualità del credito quali banche potrebbero dover affrontare una maggiore pressione? Per gli esperti di Deutsche Bank, Santander (su un deficit di capitale di 11,89 miliardi, 1,9 miliardi sono causati dalla revisione della qualità del credito), Mps (su un deficit di capitale di 5,309 miliardi, 1,487 miliardi sono causati dalla revisione della qualità del credito), Raiffeisen (su un deficit di capitale di 2,882 miliardi, 824 milioni sono causati dalla revisione della qualità del credito) e Bank of Ireland (su un deficit di capitale di 3,425 miliardi, 1,251 miliardi sono causati dalla revisione della qualità del credito) saranno gli istituti più colpiti dalla revisione della qualità del credito.