Diffondere nel Paese la cultura finanziaria: il Giornale ha centrato il punto.
La cultura finanziaria è poco diffusa e ciò, spesso, è la principale fonte di perdite di ricchezze e di risparmi. Riferisce Fabio Gallia, amministratore delegato di Bnl, che anche nel mondo anglosassone tanta gente fa fatica a distinguere tra un'azione e un'obbligazione, e che in Italia il 70% delle persone non si sentono autonome di fronte alle scelte finanziarie. È partendo da questi assunti che la Banca nazionale del lavoro (gruppo Bnp-Paribas), ha sviluppato dal 2008 il progetto «EduCare», che ha coinvolto finora 43mila persone e 4mila imprese, in 2.600 eventi. La giornata di ieri, in tutta Italia, nelle sedi Bnl è stata dedicata a 500 seminari gratuiti, aperti a clienti e non clienti, proprio con lo scopo di «educare» a un corretto rapporto con il denaro e con le scelte che esso impone, sia quando lo si possiede (gestione dei risparmi) sia quando non lo si possiede (scelta del mutuo o dell'indebitamento). Gallia ha sottolineato l'intendimento di trasferire concetti semplici e concreti per avviare il cliente verso scelte consapevoli. L'esperienza educativa avviata dalla Bnl è stata esportata anche all'estero, in Francia, in Belgio, in Turchia, raccogliendo sempre unanimità di consensi. «Vogliamo ridurre l'asimmetria tra cliente e specialista», ha sottolineato l'ad, «perché con un cliente più informato il rapporto è migliore». E poi ha aggiunto: «Non dobbiamo mai perdere di vista quello che è il fine ultimo di una banca: aiutare a realizzare un progetto, sia esso un investimento industriale o l'acquisto di una casa».
All'incontro, svoltosi ieri a Milano, coordinato da Nicola Saldutti, hanno partecipato anche Carlo Feltrinelli, Paolo Mottura e lo storico Valerio Castronovo, autore del libro sui cent'anni della Bnl, fondata nel 1913, proprio un secolo fa.