Nomura ha alzato il target price su Mediobanca (+0,06% a 7,72 euro) da 9,3 a 9,4 euro, confermando la raccomandazione buy. "Dopo i risultati trimestrali abbiamo incrementato le stime di utile netto 2010-2011 del 4%, mentre quelle sui due esercizi successivi salgono del 6%", spiegano gli analisti, che apprezzano in particolare l' andamento delle commissioni nette. "Al di la' dei numeri, crediamo che ogni notizia sui movimenti nella struttura dell' azionariato e sulla quota in Generali Ass. possano ulteriormente sostenere l' azione", aggiungono gli esperti.
(MF Dow Jones)
domenica 22 maggio 2011
venerdì 13 maggio 2011
Alberto Nagel: «Più cedole? Si può fare»
Alberto Nagel |
I numeri positivi hanno superato le attese del mercato: nel solo terzo trimestre dell'anno i ricavi sono stati pari a 532 milioni, contro i 454,6 milioni dello stesso periodo precedente. Un dato spinto dall'incremento del margine di interesse (+22,1% a 268,3 milioni) e dalle commissioni, in rialzo di 9 milioni rispetto allo stesso periodo 2010. L'utile trimestrale è raddoppiato a 156 milioni di euro contro gli 84,3 milioni del terzo trimestre 2010, grazie a rettifiche su crediti calate del 16,7% a 101,5 milioni contro i precedenti 121,9 milioni. Complessivamente, nei primi nove mesi dell'anno, l'utile è stato pari a 419 milioni, in crescita del 18% sullo stesso periodo precedente, mentre il valore di mercato delle partecipazioni, che rappresentano la maggior parte del Nav (Net Asset Value) di Mediobanca, è salito a 3,2 da 3 miliardi. Nei primi nove mesi, infatti, la divisione principal investing mostra un utile di 153,8 milioni, in crescita dai 121,4 milioni dello scorso anno, grazie al ritorno alla redditività di Rcs e della sostanziale tenuta di Generali. I dati migliori delle attese, spiega un analista di una sim milanese, sono dovuti al contributo derivante dalla divisione investment banking, al buon andamento del margine di interesse, mentre le rettifiche sono sostanzialmente in linea con le attese. Prosegue a ritmo spedito anche Che Banca!, che nei primi nove mesi dell'anno ha registrato una perdita di 28 milioni, inferiore ai 60,8 milioni dell'anno precedente.
Nessuna novità, invece, sul fronte del patto di sindacato che governa l'istituto, su cui non ci sarebbe alcuna discussione in questo momento. Solo Vincent Bolloré si mostrato più cauto: «Non lo so», si è limitato a dire il finanziere, rispondendo alla domanda se il Santander uscirà dal patto di sindacato di Mediobanca, in scadenza a fine anno. La banca spagnola partecipa al patto tramite la Santusa Holding, membro del gruppo C del patto, guidato dal finanziere bretone Vincent Bolloré. La figlia del presidente del Banco Emilio Botin, Ana Patricia, si è dimessa recentemente dal cda delle Generali, principale partecipata di Mediobanca.
(da Il Giornale)
giovedì 12 maggio 2011
Mediobanca: l'istituto di Alberto Nagel batte il consensus
Alberto Nagel |
Mediobanca ha archiviato il terzo trimestre con un utile netto quasi raddoppiato a 156 milioni di euro, battendo le previsioni degli analisti che si aspettavano un risultato di 134 milioni secondo il consensus Bloomberg. Nei nove mesi, il risultato consolidato è di 419 milioni di euro, in crescita del 18,2% sullo stesso periodo dell’esercizio 2009-2010, grazie all’incremento del margine d’interesse (che compensa l’assenza di plusvalenze da cessione di azioni disponibili per la vendita) e dal calo delle rettifiche su crediti e titoli attribuibile al miglioramento del profilo dei rischi creditizi e alla ripresa delle Borse.
Il margine di interesse conferma il trend positivo del primo semestre, con un rialzo da 219,6 a 268,3 milioni, trainato principalmente dalla ripresa di retail e private banking, mentre il margine di intermediazione ha segnato una crescita da 454,6 a 532,2 milioni, al di sopra delle stime del consensus (515,2 milioni). Dopo un semestre in calo, la voce commissioni e altri proventi lievita leggermente a 139,4 milioni (da 130 milioni di un anno fa), così come gli utili da trading, tornati a salire nel trimestre (+70 milioni), e i proventi da negoziazione (saliti da 70 a 71,1 milioni), che però nei nove mesi continuano a evidenziare una performance negativa. Un aiuto ai conti arriva anche dal portafoglio partecipate, con gli utili delle società consolidate a equity in salita da 35 a 53,4 milioni (163,6 milioni nei nove mesi), grazie anche «al ritorno all’utile di Rcs MediaGroup e alla tenuta di Assicurazioni Generali». A livello di divisione, il corporate e investment banking (Cib) registra un andamento trimestrale favorevole per l’incremento degli utili da negoziazione e del margine di interesse, in presenza di una tenuta delle commissioni, anche se sull’orizzonte temporale dei nove mesi il risultato è ancora in flessione. Stabili gli impieghi. Da sottolineare la performance positiva della divisione retail & private banking, tornata all’utile (50 milioni nei nove mesi) rispetto al rosso di un anno fa, complice la crescita dei ricavi e le minori rettifiche sui crediti. CheBanca! ha ridotto le perdite, con ricavi in forte crescita e depositi in lieve aumento.
Migliora anche la situazione patrimoniale, con il Tier 1 in aumento all’11,3% (11,1% a dicembre 2010) a seguito del contenimento degli attivi ponderati (da 55 a 54,5 miliardi). Il patrimonio netto è stabile a 6,6 miliardi, il Total capital ratio sale dal 14,3% al 14,4 per cento.
La reazione del mercato non si è fatta attendere: le azioni, che già viaggiavano in territorio positivo dalla mattina, hanno accelerato poco prima delle 16 dopo il comunicato sui conti) arrivando a chiudere in rialzo del 2,58% a 7,76 euro.
Mediobanca: trimestrali oltre le stime per l'istituto di Alberto Nagel
Alberto Nagel |
L'andamento dei conti, spiega una nota, riflette l'incremento del margine di interesse e il calo delle rettifiche su crediti e titoli. In leggera flessione (-2,1%) a 1.566 milioni i ricavi nei nove mesi (532 milioni nel trimestre), con un incremento del 21% del margine di interesse a 799,8 milioni, mentre i proventi da negoziazione scendono del 48,4% a 197,4 milioni per le minori cessioni del comparto di azioni disponibili per la vendita. Commissioni e altri proventi passano a 405 milioni (-2,2%) da 414. Nei primi nove mesi l'istituto guidato da Alberto Nagel ha visto le rettifiche di valore sui crediti diminuire del 18,2% da 392,3 a 320,9 milioni, mentre, grazie alla ripresa dei corsi azionari, le rettifiche su titoli sono passate da 105,5 a 20 milioni.
(Il Sole 24 ore)
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