Regionalizzazione è la nuova parola chiave delle banche del Marocco. Pioniere dell’addio al concetto di banca centralizzata è stato il gruppo Credito Popolare del Marocco (Banque Populaire du Maroc), seguito poi da BMCE, Banque marocaine du commerce extérieur. E sono sempre di più le banche che aprono succursali in diverse zone del paese (nelle ultime settimane il gruppo FinanceCome ne ha inaugurate otto).
La BMCE ha diviso la zona Casablanca in due sotto-regioni: una nord ed una sud. La prima va dalla parte settentrionale della capitale a Mohammedia, importante città portuale, mentre la seconda va dalla parte meridionale di Casablanca a Settat. Esiste poi un grande centro che è invece suddiviso in tre regioni bancarie: il centro meridionale da cui d’ora in poi dipenderanno Marrakech, Ouarzazate, Safi ed Essaouira; il centro atlantico che coprirà le zone di Rabat- Salè e Kenitra- Larache; il centro Fez, Meknes, Errachidia; il grande sud per la zona compresa da Agadir a Lagouira. Alla circoscrizione nord Mediterraneo apparterranno invece le regioni di Tangeri e Tetouan ed a quella orientale Ouijda e Nador. Secondo Brahim Benjelloun la messa in pratica di una politica di delocalizzazione risponde alle esigenze che le banche hanno di adattarsi alla futura regionalizzazione politica del Marocco e di facilitare le decisioni relative al rilascio del credito ed al finanziamento delle economie locali.
Tuttavia quando si parla di regionalizzazione, l’esempio più compiuto è quello della Banca Popolare. Il Crédit Populaire du Maroc è composto dalla banca centrale popolare, la Banque Centrale Populaire, e da dieci banche regionali, le Banques Populaires Régionales.
Le banche popolari regionali sono attualmente dieci e costituiscono la base del Credito Popolare del Marocco, Crédit Populaire du Maroc. La mobilitazione dei risparmi delle diverse aree del Marocco è a loro carico. Sono l’unica realtà bancaria del paese ad aver costituito una cooperativa a capitale variabile: questo comporta che, oltre ad offrire ai propri clienti una serie di vantaggi finanziari, permettono loro di partecipare alla vita sociale della banca. Solo la banca Attijarifawa è rimasta esente dal processo di localizzazione. Una reticenza probabilmente collegata ai dati più recenti relativi alla propria attività, polarizzata per il 76% nella zona di Casablanca e per il 10% a Rabat – il restante 6% è sparso nel paese. Dati assimilabili a due ragioni fondamentali: tanto a Casablanca quanto a Rabat si sono concentrate le maggiori opere infrastrutturali marocchine degli ultimi anni e Casablanca è la capitale economica e finanziaria del paese.(da Maroccoggi)
sabato 10 marzo 2012
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