lunedì 4 novembre 2013

Stress test Bce, grandi banche a rapporto da Visco prima del campionato europeo



Le banche si stanno preparando per l'esame dello stress test a cui saranno sottoposte. Il Sole 24 Ore ce lo spiega.

È la consueta mattinata di lavoro con colazione a seguire che si tiene un paio di volte l'anno a Palazzo Koch, per valutare la dinamica del credito e il suo impatto sui bilanci bancari. Ma stavolta si annuncia tutt'altro che routinario l'incontro di lunedì 4 novembre tra il governatore della Banca d'Italia Ignazio Visco e i suoi colleghi del direttorio e i top manager dei principali gruppi bancari italiani (Federico Ghizzoni per Unicredit, Carlo Messina (Intesa SanPaolo) Fabrizio Viola (MpS) Victor Massiah (Ubi Banca) Piefrancesco Saviotti (Banco Popolare), Alberto Nagel (Mediobanca). La Bce, infatti, ha appena diffuso i criteri sui quali si baserà la "valutazione approfondita" delle 130 banche operanti nei 18 stati membri di Eurolandia.

E gli esami del sangue ai quali verranno sottoposte le aziende di credito significative dell'Eurozona sono ben tre: ci sarà un'analisi dei rischi a fini di Vigilanza, riguardante i fattori di rischio insito nei bilanci bancari (compresi quelli della liquidità, della leva finanziaria e del finanziamento); verrà poi condotto un esame della qualità degli attivi, cioè una verifica dei bilanci dal lato dell'attivo al 31 dicembre 2013, che per quello che riguarda le esposizioni creditizie deteriorate utilizzerà la definizione messa a punto dall'Eba, che segue fedelmente quella già adottata dalla Banca d'Italia. Il terzo esame, infine,è uno stress test che verrà realizzato nell'arco del 2014 da Eba e Bce.

Gli uomini di Mario Draghi hanno già fatto sapere che il parametro di riferimento patrimoniale per l'intero esercizio sarà fissato all'8% del capitale primario di prima classe(Common equity tier one), specificando che per l'esame della qualità degli attivi verrà applicata la definizione del capitale di vigilanza valida al 1 gennaio 2014 mentre per la prova di stress verrà adottata la definizione vigente al termine dell'orizzonte temporale dell'esercizio.

Come si presentano le aziende di credito italiane a questo grande campionato europeo della trasparenza di bilancio? Il governatore Visco ha già dichiarato coram populo, durante la giornata del Risparmio che «le opinioni secondo cui il sistema bancario italiano avrebbe oggi bisogno di forti necessità di capitalizzazione non sono fondate» e ha anche detto che il coefficiente di solvibilità dei cinque maggiori gruppi (che sono gli ospiti di lunedì 4 novembre) ha raggiunto l'11,2% un valore «in linea con quello osservato in media per le principali banche europee». Ma il governatore non ha nascosto che per le banche italiane c'è moltissimo da fare, spiegando che nel mondo del credito serve una ristrutturazione «paragonabile a quella che nella seconda metà degli anni '90 permise di ridurre il divario rispetto ai principali sistemi bancari esteri».

Gli argomenti di conversazione per la mattinata di lunedì, quindi, non mancano: si va dai chiarimenti sulle technicality dello stress test (non si sa ancora, per esempio, come verranno trattati i titoli di stato in portafoglio detenuti dalle banche) ai nodi più intricati e difficili della politica del credito. Difficile, poi che nella colazione di lavoro non si discuta del riassetto della governance di via Nazionale e del provvedimento in gestazione all'Economia che dovrebbe definire la rivalutazione delle quote di partecipazione al capitale della Banca centrale: si sa già che il valore complessivo di Bankitalia dovrebbe essere fissato intorno ai 7 miliardi e che il gettito fiscale possibile sarà intorno al miliardo. Ma non è ancora chiaro se il provvedimento potrà essere varato e avere efficacia già entro quest'anno, permettendo alle aziende di utilizzare la rivalutazione a fini patrimoniali. Su questo terreno, com'è ovvio, la curiosità dei banchieri è consistente.


Nessun commento:

Posta un commento