Il Giornale rende noto che Fincantieri taglia le quote che andranno collocate in Borsa.
Fincantieri taglia di un terzo, rispetto alle previsioni iniziali, la quota che verrà collocata a Piazza
A pesare sulla decisione della società è stata la concomitanza di diverse quotazioni e operazioni finanziarie straordinarie che hanno ridotto la liquidità in circolazione: dagli aumenti di capitale di Mps e Carige al collocamento di Fineco che debutterà in Borsa il giorno prima di Fincantieri.
Ieri, intanto, è stato varato il traghetto realizzato nello stabilimento Fincantieri di Castellammare di Stabia (Napoli) che sarà utilizzato nella provincia canadese del Québec. il traghetto, di ultima generazione, lungo 133 metri e capace di trasportare mille passeggeri, è stato realizzato per la Société des traversiers du Québec (Stq), compagnia statale operante nel trasporto marittimo di passeggeri. Dopo la società di cantieristica, il governo dovrà concentrarsi sullo sbarco in Borsa di due big statali: Poste Italiane ed Enav. Per entrambe la deadline è entro il 2014.
Affari mercoledì 3 luglio. Ma allarga i titoli in offerta ai piccoli investitori (dal 20 al 30%) alla luce del buon interesse ottenuto in sede di offerta. Nel dettaglio, la società di cantieristica navale ha deciso che in Borsa andranno 450 milioni di azioni a 0,78 euro per un valore di 351 milioni di euro, mentre inizialmente l'offerta globale prevedeva il collocamento di quasi 704 milioni di azioni. «L'azionista Fintecna - spiega una nota del gruppo - rinuncia a vendere le sue azioni che avrebbero portato nelle casse del governo 78 milioni (resta prevista la concessioni delle greenshoe da 50 milioni di azioni che saranno messe a disposizione da Fintecna)». L'operazione sarà quindi interamente in aumento di capitale, con una capitalizzazione della società che sarà di 1,32 miliardi di euro.
lunedì 30 giugno 2014
mercoledì 25 giugno 2014
Come la banca cerca di riconquistare gli under 30
Le banche vogliono investire sui giovani. Questo è quanto ci racconta ofnews.it.
I giovani rappresentano il futuro. Quanto è importante investire su di loro? Tantissimo.
E se ne sono accorte anche le banche, con risultati, però, non sempre brillanti. Perché da sempre i giovani, gli under 30/35, rappresentano un segmento di clientela particolarmente difficile da attrarre, complici, da una parte, la volontà di questi a tenersi a debita distanza con tutto ciò che compete servizi e operazioni bancarie. Dall’altra, le strategie di marketing e prodotto a volte poco efficaci e il pensiero, di alcuni, che sui ragazzi non valga la pena investire, perché, si dice, “non hanno i soldi”.
Eppure, prendere adesso sotto la propria ala un under 30, potrebbe essere una mossa vincente, in un’ottica di prospettiva futura: con lui si potrebbe instaurare un rapporto lungo tutta una vita.
Le banche questo l’hanno capito. Lo si intuisce non solo dalla moltitudine di prodotti che dedicano a questa fascia di età, conti correnti in primis, riservati pure ai giovanissimi, gli under 18; ma anche dai tentativi di approdo e conquista dei social networks, come facebook e Twitter, piattaforme dove, si presume, siano molto più presenti, attivi e inclini al coinvolgimento i teen, i ventenni e i trentenni.
E lo si percepisce anche dalle iniziative realizzate negli ultimi anni, come SuperFlash, l’offerta di Intesa Sanpaolo riservata ai giovani under 35, che, dal 2011, si è poi “fisicamente” declinata in vere e proprie filiali che tutto sembrano tranne che banche: niente sportelli, formalità o lunghe attese, ma file di tavoli con postazioni pc, connessione wi-fi gratuita, videowall, intrattenimento radiofonico e luogo di eventi insoliti, tra musica live, sfilate e incontri di formazione. Ma la più famosa, la milanese di Via Torino, sembra già essere tornata una filiale tradizionale.
E così, constatando il difficile rapporto di odio/amore tra banca e gioventù, Of ha passato in rassegna i principali istituti bancari nazionali e territoriali, segnando i prodotti ad hoc destinati a questo target: conti, carte, prestiti e mutui.
Con alcune precisazioni: ai servizi pensati esclusivamente per i giovani, se ne affiancano altri sottoscrivibili da tutti, ma con condizioni vantaggiose a loro riservate. È il caso di molti conti correnti e carte, con canoni azzerati e operazioni gratuite in filiale, fino a un determinato limite di età.
In esame sono stati presi anche alcuni prodotti dedicati a chi è alle prese con lo studio, con due precisazioni: i prestiti così detti Ad Honorem sono stati tralasciati, visto il loro marginale successo, così come le carte di pagamento nate dalla collaborazione con specifici atenei italiani. Ma per un altro motivo: sono tantissime, ed elencarle tutte era impossibile.
Molto attive in questo settore, ad esempio, sono le banche territoriali del gruppo UBI Banca. Solo per citarne alcune: Banca Popolare di Bergamo propone Carta Enjoy Università, la carta prepagata contactless per gli studenti universitari, senza vincoli di ateneo; Banca Popolare Commercio & Industria la Enjoy Ateneo Pavia; Banca Popolare di Ancona la Enjoy My UniCam, in collaborazione con l'Università degli Studi di Camerino e Namiral e Banca Carime la Enjoy UNIBA, per gli studenti e il personale dell’Università Aldo Moro di Bari.
E non si sottraggono poi al lungo elenco, giusto per citarne alcune, MPS che dalla collaborazione con i rispettivi atenei ha creato MPS Spider Università della Calabria, MPS Spider Università di Catania e MPS Spider Università di Siena; Unicredit che ha realizzato carte prepagate dalle convenzioni stipulate con l’Università di Messina (Genius Card Unime) e l’Università di Palermo (Genius Card UNIPA); Banca Carige che a catalogo ha riUNIGE, la prepagata ricaricabile con IBAN riservata agli studenti dell’Università di Genova, con canone pari a zero per gli under 29; Banca Popolare di Sondrio che invece ha stretto collaborazioni con l’Università Bocconi di Milano, Università Bicocca, Politecnico di Milano, Università IULM di Milano e LAZIODISU.
Le carte dedicate agli studenti universitari non solo presentano condizioni solitamente agevolate, ma permettono anche di usufruire di una serie di servizi presenti all’interno degli atenei, come ingressi a laboratori, biblioteche, mense e convegni.
I giovani rappresentano il futuro. Quanto è importante investire su di loro? Tantissimo.
E se ne sono accorte anche le banche, con risultati, però, non sempre brillanti. Perché da sempre i giovani, gli under 30/35, rappresentano un segmento di clientela particolarmente difficile da attrarre, complici, da una parte, la volontà di questi a tenersi a debita distanza con tutto ciò che compete servizi e operazioni bancarie. Dall’altra, le strategie di marketing e prodotto a volte poco efficaci e il pensiero, di alcuni, che sui ragazzi non valga la pena investire, perché, si dice, “non hanno i soldi”.
Eppure, prendere adesso sotto la propria ala un under 30, potrebbe essere una mossa vincente, in un’ottica di prospettiva futura: con lui si potrebbe instaurare un rapporto lungo tutta una vita.
Le banche questo l’hanno capito. Lo si intuisce non solo dalla moltitudine di prodotti che dedicano a questa fascia di età, conti correnti in primis, riservati pure ai giovanissimi, gli under 18; ma anche dai tentativi di approdo e conquista dei social networks, come facebook e Twitter, piattaforme dove, si presume, siano molto più presenti, attivi e inclini al coinvolgimento i teen, i ventenni e i trentenni.
E lo si percepisce anche dalle iniziative realizzate negli ultimi anni, come SuperFlash, l’offerta di Intesa Sanpaolo riservata ai giovani under 35, che, dal 2011, si è poi “fisicamente” declinata in vere e proprie filiali che tutto sembrano tranne che banche: niente sportelli, formalità o lunghe attese, ma file di tavoli con postazioni pc, connessione wi-fi gratuita, videowall, intrattenimento radiofonico e luogo di eventi insoliti, tra musica live, sfilate e incontri di formazione. Ma la più famosa, la milanese di Via Torino, sembra già essere tornata una filiale tradizionale.
E così, constatando il difficile rapporto di odio/amore tra banca e gioventù, Of ha passato in rassegna i principali istituti bancari nazionali e territoriali, segnando i prodotti ad hoc destinati a questo target: conti, carte, prestiti e mutui.
Con alcune precisazioni: ai servizi pensati esclusivamente per i giovani, se ne affiancano altri sottoscrivibili da tutti, ma con condizioni vantaggiose a loro riservate. È il caso di molti conti correnti e carte, con canoni azzerati e operazioni gratuite in filiale, fino a un determinato limite di età.
In esame sono stati presi anche alcuni prodotti dedicati a chi è alle prese con lo studio, con due precisazioni: i prestiti così detti Ad Honorem sono stati tralasciati, visto il loro marginale successo, così come le carte di pagamento nate dalla collaborazione con specifici atenei italiani. Ma per un altro motivo: sono tantissime, ed elencarle tutte era impossibile.
Molto attive in questo settore, ad esempio, sono le banche territoriali del gruppo UBI Banca. Solo per citarne alcune: Banca Popolare di Bergamo propone Carta Enjoy Università, la carta prepagata contactless per gli studenti universitari, senza vincoli di ateneo; Banca Popolare Commercio & Industria la Enjoy Ateneo Pavia; Banca Popolare di Ancona la Enjoy My UniCam, in collaborazione con l'Università degli Studi di Camerino e Namiral e Banca Carime la Enjoy UNIBA, per gli studenti e il personale dell’Università Aldo Moro di Bari.
E non si sottraggono poi al lungo elenco, giusto per citarne alcune, MPS che dalla collaborazione con i rispettivi atenei ha creato MPS Spider Università della Calabria, MPS Spider Università di Catania e MPS Spider Università di Siena; Unicredit che ha realizzato carte prepagate dalle convenzioni stipulate con l’Università di Messina (Genius Card Unime) e l’Università di Palermo (Genius Card UNIPA); Banca Carige che a catalogo ha riUNIGE, la prepagata ricaricabile con IBAN riservata agli studenti dell’Università di Genova, con canone pari a zero per gli under 29; Banca Popolare di Sondrio che invece ha stretto collaborazioni con l’Università Bocconi di Milano, Università Bicocca, Politecnico di Milano, Università IULM di Milano e LAZIODISU.
Le carte dedicate agli studenti universitari non solo presentano condizioni solitamente agevolate, ma permettono anche di usufruire di una serie di servizi presenti all’interno degli atenei, come ingressi a laboratori, biblioteche, mense e convegni.
venerdì 13 giugno 2014
Bce, niente favori all'economia
Secondo alcuni operatoti, il piano dell'Eurotower per dare una spinta all'Europa, favorisce le Borse e, in particolare, le banche. I benefici per famiglie e imprese rischiano di essere scarsi. E i profitti aziendali potrebbero risenti.
Di seguito l'articolo tratto da Morningstar.it
Il
piano dell'Eurotower per dare una spinta all'Europa, dicono alcuni
operatori, favorisce le Borse e, in particolare, le banche. I benefici
per famiglie e imprese rischiano di essere scarsi. E i profitti
aziendali potrebbero risentirne. - See more at:
http://www.morningstar.it/it/news/125474/bce-niente-favori-alleconomia.aspx#sthash.LVOFAeUG.dpuf
Un favore ai mercati finanziari, ma per l’economia reale cosa resta? Il governatore, Mario Draghi, ha tirato fuori dall’arsenale della Banca centrale europea l’artiglieria pesante per combattere la deflazione e dare una spinta alla congiuntura del Vecchio continente. I mercati hanno festeggiato. Ma per la ripresa congiunturale della regione i benefici delle decisioni prese settimana scorsa dall’istituto sono tutti da dimostrare.
Cosa dice l’Eurotower Nell’ultima riunione dell’Eurotower è stato deciso un abbassamento del tasso di riferimento dallo 0,25% allo 0,15%, un taglio del tasso marginale di rifinanziamento dallo 0,75% allo 0,4% e infine un passaggio dallo 0% al -0,1% del tasso sui depositi. Per agire direttamente contro la deflazione è previsto un Ltro (Long term refinancing operations, piani di rifinanziamento a lungo termine condotti dalla Bce). C’è in agenda anche l’acquisto diretto di Abs (Asset backed securities), tassi bassi a lungo e lo stop alla sterilizzazione di titoli di debito pubblico acquistati con il programma Smp (Securities market programme, l’acquisto sul mercato secondario dei bond dei Paesi più colpiti dalla crisi finanziaria e i cui rendimenti erano diventati troppo onerosi). “Se c’è ancora necessità di muoversi, il consiglio direttivo è pronto a usare anche strumenti non convenzionali”, ha detto Draghi. “E gli acquisti di titoli su larga scala (o Quantitative easing, le iniezioni di liquidità sul modello di quelle fatte dalla Federal Reserve, Ndr) sono certamente uno di questi strumenti”.
Sarà vera gloria?
Il giorno dell’annuncio New York è salita dell’1,4%, le Borse europee sono cresciute dell’1,2% e quelle degli emergenti del 2,4% (le iniezioni di liquidità sono una buona notizia per gli emerging anche perché, in prospettiva, potrebbero migliorare la situazione di uno sbocco importante per l’export come il Vecchio continente). “Questi programmi dovrebbero aiutare”, spiega Robert Johnson, responsabile della ricerca economica di Morningstar. “Resta da capire chi ne beneficerà, quando e in che misura. Io, nonostante l’entusiasmo dei mercati, resto scettico. Il piano della Bce dovrebbe, fra le altre cose, aiutare a indebolire la moneta unica rendendo più competitivo l’export dall’Europa. Ma tutte le aree stanno cercando di far calare le rispettive divise. E in una situazione in cui tutti agiscono nello stesso modo e con le stesse tempistiche, è difficile che qualcuno prevalga. Inoltre, gli aiuti alle banche per facilitare i prestiti non possono aiutare una crescita che, semplicemente, non c’è. Nella regione ci sono ancora problemi strutturali e fiscali che i soldi a basso costo non possono risolvere. Infine, bisogna tenere conto che la situazione europea è diversa da quella americana. Nel Vecchio continente ci sono meno proprietari di case e meno investitori sul mercato azionario. Questo significa che un programma di rilancio simile a quello degli Usa potrebbe essere poco efficace”.
Le banche festeggiano…
Chi assicura, inoltre, che le banche utilizzeranno i capitali forniti dalla Bce per aiutare famiglie e imprese? “Come lo stesso Draghi ha spiegato, l’Eurotower non può obbligare le banche ad aumentare i prestiti, né è in grado di abbassare i tassi di interesse”, spiega una nota firmata da Azad Zangana, European Economist di Schroders. “Siamo in disaccordo con la decisione di portare i tassi sui depositi in territorio negativo, poiché ciò porta all’aumento dei costi di finanziamento delle banche, che a loro volta o aumenteranno le spese per i risparmiatori o incrementeranno i tassi di interesse sui prestiti. La decisione di lanciare le nuove Ltro permetterà di controbilanciare questi costi, ma solo per gli istituti di credito che decideranno di partecipare a tale programma di stimolo. L’interruzione delle operazioni di sterilizzazione del programma Smp in teoria dovrebbe far calare i tassi sul mercato monetario. Ma dato che sono vicino allo zero, l’intervento della Bce aiuterà ben poco l’economia reale”.
…tutti gli altri aspettano
Chi ci guadagna, quindi? “La mia conclusione è che questa situazione sia buona per i mercati, ma non sia abbastanza per l’economia reale”, spiega una nota di Yves Maillot, responsabile dell’equity europeo di Natixis Asset management. “A prima vista le misure annunciate vanno nella direzione giusta per l’equity (con una maggiore attenzione sul segmento bancario), per i bond a lungo termine e per un indebolimento dell’euro. Restano dei dubbi sull’impatto macro di questi piani, in riferimento ai profitti in Europa. Draghi ha detto che gli effetti sulla congiuntura si potranno vedere in tre o quattro trimestri. Questo suggerisce che la Bce non abbia fretta di fare un Qe. Ma questo mostra e conferma anche che le prospettive per la regione sono deboli e ciò non dà grande fiducia riguardo al futuro dei guadagni aziendali”.
Un
favore ai mercati finanziari, ma per l’economia reale cosa resta? Il
governatore, Mario Draghi, ha tirato fuori dall’arsenale della Banca
centrale europea l’artiglieria pesante per combattere la deflazione e
dare una spinta alla congiuntura del Vecchio continente. I mercati hanno
festeggiato. Ma per la ripresa congiunturale della regione i benefici
delle decisioni prese settimana scorsa dall’istituto sono tutti da
dimostrare.
Cosa dice l’EurotowerNell’ultima riunione dell’Eurotower è stato deciso un abbassamento del tasso di riferimento dallo 0,25% allo 0,15%, un taglio del tasso marginale di rifinanziamento dallo 0,75% allo 0,4% e infine un passaggio dallo 0% al -0,1% del tasso sui depositi. Per agire direttamente contro la deflazione è previsto un Ltro (Long term refinancing operations, piani di rifinanziamento a lungo termine condotti dalla Bce). C’è in agenda anche l’acquisto diretto di Abs (Asset backed securities), tassi bassi a lungo e lo stop alla sterilizzazione di titoli di debito pubblico acquistati con il programma Smp (Securities market programme, l’acquisto sul mercato secondario dei bond dei Paesi più colpiti dalla crisi finanziaria e i cui rendimenti erano diventati troppo onerosi). “Se c’è ancora necessità di muoversi, il consiglio direttivo è pronto a usare anche strumenti non convenzionali”, ha detto Draghi. “E gli acquisti di titoli su larga scala (o Quantitative easing, le iniezioni di liquidità sul modello di quelle fatte dalla Federal Reserve, Ndr) sono certamente uno di questi strumenti”.
Sarà vera gloria?Il giorno dell’annuncio New York è salita dell’1,4%, le Borse europee sono cresciute dell’1,2% e quelle degli emergenti del 2,4% (le iniezioni di liquidità sono una buona notizia per gli emerging anche perché, in prospettiva, potrebbero migliorare la situazione di uno sbocco importante per l’export come il Vecchio continente). “Questi programmi dovrebbero aiutare”, spiega Robert Johnson, responsabile della ricerca economica di Morningstar. “Resta da capire chi ne beneficerà, quando e in che misura. Io, nonostante l’entusiasmo dei mercati, resto scettico. Il piano della Bce dovrebbe, fra le altre cose, aiutare a indebolire la moneta unica rendendo più competitivo l’export dall’Europa. Ma tutte le aree stanno cercando di far calare le rispettive divise. E in una situazione in cui tutti agiscono nello stesso modo e con le stesse tempistiche, è difficile che qualcuno prevalga. Inoltre, gli aiuti alle banche per facilitare i prestiti non possono aiutare una crescita che, semplicemente, non c’è. Nella regione ci sono ancora problemi strutturali e fiscali che i soldi a basso costo non possono risolvere. Infine, bisogna tenere conto che la situazione europea è diversa da quella americana. Nel Vecchio continente ci sono meno proprietari di case e meno investitori sul mercato azionario. Questo significa che un programma di rilancio simile a quello degli Usa potrebbe essere poco efficace”.
Le banche festeggiano…Chi assicura, inoltre, che le banche utilizzeranno i capitali forniti dalla Bce per aiutare famiglie e imprese? “Come lo stesso Draghi ha spiegato, l’Eurotower non può obbligare le banche ad aumentare i prestiti, né è in grado di abbassare i tassi di interesse”, spiega una nota firmata da Azad Zangana, European Economist di Schroders. “Siamo in disaccordo con la decisione di portare i tassi sui depositi in territorio negativo, poiché ciò porta all’aumento dei costi di finanziamento delle banche, che a loro volta o aumenteranno le spese per i risparmiatori o incrementeranno i tassi di interesse sui prestiti. La decisione di lanciare le nuove Ltro permetterà di controbilanciare questi costi, ma solo per gli istituti di credito che decideranno di partecipare a tale programma di stimolo. L’interruzione delle operazioni di sterilizzazione del programma Smp in teoria dovrebbe far calare i tassi sul mercato monetario. Ma dato che sono vicino allo zero, l’intervento della Bce aiuterà ben poco l’economia reale”.
…tutti gli altri aspettanoChi ci guadagna, quindi? “La mia conclusione è che questa situazione sia buona per i mercati, ma non sia abbastanza per l’economia reale”, spiega una nota di Yves Maillot, responsabile dell’equity europeo di Natixis Asset management. “A prima vista le misure annunciate vanno nella direzione giusta per l’equity (con una maggiore attenzione sul segmento bancario), per i bond a lungo termine e per un indebolimento dell’euro. Restano dei dubbi sull’impatto macro di questi piani, in riferimento ai profitti in Europa. Draghi ha detto che gli effetti sulla congiuntura si potranno vedere in tre o quattro trimestri. Questo suggerisce che la Bce non abbia fretta di fare un Qe. Ma questo mostra e conferma anche che le prospettive per la regione sono deboli e ciò non dà grande fiducia riguardo al futuro dei guadagni aziendali”.
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Cosa dice l’EurotowerNell’ultima riunione dell’Eurotower è stato deciso un abbassamento del tasso di riferimento dallo 0,25% allo 0,15%, un taglio del tasso marginale di rifinanziamento dallo 0,75% allo 0,4% e infine un passaggio dallo 0% al -0,1% del tasso sui depositi. Per agire direttamente contro la deflazione è previsto un Ltro (Long term refinancing operations, piani di rifinanziamento a lungo termine condotti dalla Bce). C’è in agenda anche l’acquisto diretto di Abs (Asset backed securities), tassi bassi a lungo e lo stop alla sterilizzazione di titoli di debito pubblico acquistati con il programma Smp (Securities market programme, l’acquisto sul mercato secondario dei bond dei Paesi più colpiti dalla crisi finanziaria e i cui rendimenti erano diventati troppo onerosi). “Se c’è ancora necessità di muoversi, il consiglio direttivo è pronto a usare anche strumenti non convenzionali”, ha detto Draghi. “E gli acquisti di titoli su larga scala (o Quantitative easing, le iniezioni di liquidità sul modello di quelle fatte dalla Federal Reserve, Ndr) sono certamente uno di questi strumenti”.
Sarà vera gloria?Il giorno dell’annuncio New York è salita dell’1,4%, le Borse europee sono cresciute dell’1,2% e quelle degli emergenti del 2,4% (le iniezioni di liquidità sono una buona notizia per gli emerging anche perché, in prospettiva, potrebbero migliorare la situazione di uno sbocco importante per l’export come il Vecchio continente). “Questi programmi dovrebbero aiutare”, spiega Robert Johnson, responsabile della ricerca economica di Morningstar. “Resta da capire chi ne beneficerà, quando e in che misura. Io, nonostante l’entusiasmo dei mercati, resto scettico. Il piano della Bce dovrebbe, fra le altre cose, aiutare a indebolire la moneta unica rendendo più competitivo l’export dall’Europa. Ma tutte le aree stanno cercando di far calare le rispettive divise. E in una situazione in cui tutti agiscono nello stesso modo e con le stesse tempistiche, è difficile che qualcuno prevalga. Inoltre, gli aiuti alle banche per facilitare i prestiti non possono aiutare una crescita che, semplicemente, non c’è. Nella regione ci sono ancora problemi strutturali e fiscali che i soldi a basso costo non possono risolvere. Infine, bisogna tenere conto che la situazione europea è diversa da quella americana. Nel Vecchio continente ci sono meno proprietari di case e meno investitori sul mercato azionario. Questo significa che un programma di rilancio simile a quello degli Usa potrebbe essere poco efficace”.
Le banche festeggiano…Chi assicura, inoltre, che le banche utilizzeranno i capitali forniti dalla Bce per aiutare famiglie e imprese? “Come lo stesso Draghi ha spiegato, l’Eurotower non può obbligare le banche ad aumentare i prestiti, né è in grado di abbassare i tassi di interesse”, spiega una nota firmata da Azad Zangana, European Economist di Schroders. “Siamo in disaccordo con la decisione di portare i tassi sui depositi in territorio negativo, poiché ciò porta all’aumento dei costi di finanziamento delle banche, che a loro volta o aumenteranno le spese per i risparmiatori o incrementeranno i tassi di interesse sui prestiti. La decisione di lanciare le nuove Ltro permetterà di controbilanciare questi costi, ma solo per gli istituti di credito che decideranno di partecipare a tale programma di stimolo. L’interruzione delle operazioni di sterilizzazione del programma Smp in teoria dovrebbe far calare i tassi sul mercato monetario. Ma dato che sono vicino allo zero, l’intervento della Bce aiuterà ben poco l’economia reale”.
…tutti gli altri aspettanoChi ci guadagna, quindi? “La mia conclusione è che questa situazione sia buona per i mercati, ma non sia abbastanza per l’economia reale”, spiega una nota di Yves Maillot, responsabile dell’equity europeo di Natixis Asset management. “A prima vista le misure annunciate vanno nella direzione giusta per l’equity (con una maggiore attenzione sul segmento bancario), per i bond a lungo termine e per un indebolimento dell’euro. Restano dei dubbi sull’impatto macro di questi piani, in riferimento ai profitti in Europa. Draghi ha detto che gli effetti sulla congiuntura si potranno vedere in tre o quattro trimestri. Questo suggerisce che la Bce non abbia fretta di fare un Qe. Ma questo mostra e conferma anche che le prospettive per la regione sono deboli e ciò non dà grande fiducia riguardo al futuro dei guadagni aziendali”.
- See more at: http://www.morningstar.it/it/news/125474/bce-niente-favori-alleconomia.aspx#sthash.LVOFAeUG.dpuf
Un
favore ai mercati finanziari, ma per l’economia reale cosa resta? Il
governatore, Mario Draghi, ha tirato fuori dall’arsenale della Banca
centrale europea l’artiglieria pesante per combattere la deflazione e
dare una spinta alla congiuntura del Vecchio continente. I mercati hanno
festeggiato. Ma per la ripresa congiunturale della regione i benefici
delle decisioni prese settimana scorsa dall’istituto sono tutti da
dimostrare.
Cosa dice l’EurotowerNell’ultima riunione dell’Eurotower è stato deciso un abbassamento del tasso di riferimento dallo 0,25% allo 0,15%, un taglio del tasso marginale di rifinanziamento dallo 0,75% allo 0,4% e infine un passaggio dallo 0% al -0,1% del tasso sui depositi. Per agire direttamente contro la deflazione è previsto un Ltro (Long term refinancing operations, piani di rifinanziamento a lungo termine condotti dalla Bce). C’è in agenda anche l’acquisto diretto di Abs (Asset backed securities), tassi bassi a lungo e lo stop alla sterilizzazione di titoli di debito pubblico acquistati con il programma Smp (Securities market programme, l’acquisto sul mercato secondario dei bond dei Paesi più colpiti dalla crisi finanziaria e i cui rendimenti erano diventati troppo onerosi). “Se c’è ancora necessità di muoversi, il consiglio direttivo è pronto a usare anche strumenti non convenzionali”, ha detto Draghi. “E gli acquisti di titoli su larga scala (o Quantitative easing, le iniezioni di liquidità sul modello di quelle fatte dalla Federal Reserve, Ndr) sono certamente uno di questi strumenti”.
Sarà vera gloria?Il giorno dell’annuncio New York è salita dell’1,4%, le Borse europee sono cresciute dell’1,2% e quelle degli emergenti del 2,4% (le iniezioni di liquidità sono una buona notizia per gli emerging anche perché, in prospettiva, potrebbero migliorare la situazione di uno sbocco importante per l’export come il Vecchio continente). “Questi programmi dovrebbero aiutare”, spiega Robert Johnson, responsabile della ricerca economica di Morningstar. “Resta da capire chi ne beneficerà, quando e in che misura. Io, nonostante l’entusiasmo dei mercati, resto scettico. Il piano della Bce dovrebbe, fra le altre cose, aiutare a indebolire la moneta unica rendendo più competitivo l’export dall’Europa. Ma tutte le aree stanno cercando di far calare le rispettive divise. E in una situazione in cui tutti agiscono nello stesso modo e con le stesse tempistiche, è difficile che qualcuno prevalga. Inoltre, gli aiuti alle banche per facilitare i prestiti non possono aiutare una crescita che, semplicemente, non c’è. Nella regione ci sono ancora problemi strutturali e fiscali che i soldi a basso costo non possono risolvere. Infine, bisogna tenere conto che la situazione europea è diversa da quella americana. Nel Vecchio continente ci sono meno proprietari di case e meno investitori sul mercato azionario. Questo significa che un programma di rilancio simile a quello degli Usa potrebbe essere poco efficace”.
Le banche festeggiano…Chi assicura, inoltre, che le banche utilizzeranno i capitali forniti dalla Bce per aiutare famiglie e imprese? “Come lo stesso Draghi ha spiegato, l’Eurotower non può obbligare le banche ad aumentare i prestiti, né è in grado di abbassare i tassi di interesse”, spiega una nota firmata da Azad Zangana, European Economist di Schroders. “Siamo in disaccordo con la decisione di portare i tassi sui depositi in territorio negativo, poiché ciò porta all’aumento dei costi di finanziamento delle banche, che a loro volta o aumenteranno le spese per i risparmiatori o incrementeranno i tassi di interesse sui prestiti. La decisione di lanciare le nuove Ltro permetterà di controbilanciare questi costi, ma solo per gli istituti di credito che decideranno di partecipare a tale programma di stimolo. L’interruzione delle operazioni di sterilizzazione del programma Smp in teoria dovrebbe far calare i tassi sul mercato monetario. Ma dato che sono vicino allo zero, l’intervento della Bce aiuterà ben poco l’economia reale”.
…tutti gli altri aspettanoChi ci guadagna, quindi? “La mia conclusione è che questa situazione sia buona per i mercati, ma non sia abbastanza per l’economia reale”, spiega una nota di Yves Maillot, responsabile dell’equity europeo di Natixis Asset management. “A prima vista le misure annunciate vanno nella direzione giusta per l’equity (con una maggiore attenzione sul segmento bancario), per i bond a lungo termine e per un indebolimento dell’euro. Restano dei dubbi sull’impatto macro di questi piani, in riferimento ai profitti in Europa. Draghi ha detto che gli effetti sulla congiuntura si potranno vedere in tre o quattro trimestri. Questo suggerisce che la Bce non abbia fretta di fare un Qe. Ma questo mostra e conferma anche che le prospettive per la regione sono deboli e ciò non dà grande fiducia riguardo al futuro dei guadagni aziendali”.
- See more at: http://www.morningstar.it/it/news/125474/bce-niente-favori-alleconomia.aspx#sthash.LVOFAeUG.dpuf
Cosa dice l’EurotowerNell’ultima riunione dell’Eurotower è stato deciso un abbassamento del tasso di riferimento dallo 0,25% allo 0,15%, un taglio del tasso marginale di rifinanziamento dallo 0,75% allo 0,4% e infine un passaggio dallo 0% al -0,1% del tasso sui depositi. Per agire direttamente contro la deflazione è previsto un Ltro (Long term refinancing operations, piani di rifinanziamento a lungo termine condotti dalla Bce). C’è in agenda anche l’acquisto diretto di Abs (Asset backed securities), tassi bassi a lungo e lo stop alla sterilizzazione di titoli di debito pubblico acquistati con il programma Smp (Securities market programme, l’acquisto sul mercato secondario dei bond dei Paesi più colpiti dalla crisi finanziaria e i cui rendimenti erano diventati troppo onerosi). “Se c’è ancora necessità di muoversi, il consiglio direttivo è pronto a usare anche strumenti non convenzionali”, ha detto Draghi. “E gli acquisti di titoli su larga scala (o Quantitative easing, le iniezioni di liquidità sul modello di quelle fatte dalla Federal Reserve, Ndr) sono certamente uno di questi strumenti”.
Sarà vera gloria?Il giorno dell’annuncio New York è salita dell’1,4%, le Borse europee sono cresciute dell’1,2% e quelle degli emergenti del 2,4% (le iniezioni di liquidità sono una buona notizia per gli emerging anche perché, in prospettiva, potrebbero migliorare la situazione di uno sbocco importante per l’export come il Vecchio continente). “Questi programmi dovrebbero aiutare”, spiega Robert Johnson, responsabile della ricerca economica di Morningstar. “Resta da capire chi ne beneficerà, quando e in che misura. Io, nonostante l’entusiasmo dei mercati, resto scettico. Il piano della Bce dovrebbe, fra le altre cose, aiutare a indebolire la moneta unica rendendo più competitivo l’export dall’Europa. Ma tutte le aree stanno cercando di far calare le rispettive divise. E in una situazione in cui tutti agiscono nello stesso modo e con le stesse tempistiche, è difficile che qualcuno prevalga. Inoltre, gli aiuti alle banche per facilitare i prestiti non possono aiutare una crescita che, semplicemente, non c’è. Nella regione ci sono ancora problemi strutturali e fiscali che i soldi a basso costo non possono risolvere. Infine, bisogna tenere conto che la situazione europea è diversa da quella americana. Nel Vecchio continente ci sono meno proprietari di case e meno investitori sul mercato azionario. Questo significa che un programma di rilancio simile a quello degli Usa potrebbe essere poco efficace”.
Le banche festeggiano…Chi assicura, inoltre, che le banche utilizzeranno i capitali forniti dalla Bce per aiutare famiglie e imprese? “Come lo stesso Draghi ha spiegato, l’Eurotower non può obbligare le banche ad aumentare i prestiti, né è in grado di abbassare i tassi di interesse”, spiega una nota firmata da Azad Zangana, European Economist di Schroders. “Siamo in disaccordo con la decisione di portare i tassi sui depositi in territorio negativo, poiché ciò porta all’aumento dei costi di finanziamento delle banche, che a loro volta o aumenteranno le spese per i risparmiatori o incrementeranno i tassi di interesse sui prestiti. La decisione di lanciare le nuove Ltro permetterà di controbilanciare questi costi, ma solo per gli istituti di credito che decideranno di partecipare a tale programma di stimolo. L’interruzione delle operazioni di sterilizzazione del programma Smp in teoria dovrebbe far calare i tassi sul mercato monetario. Ma dato che sono vicino allo zero, l’intervento della Bce aiuterà ben poco l’economia reale”.
…tutti gli altri aspettanoChi ci guadagna, quindi? “La mia conclusione è che questa situazione sia buona per i mercati, ma non sia abbastanza per l’economia reale”, spiega una nota di Yves Maillot, responsabile dell’equity europeo di Natixis Asset management. “A prima vista le misure annunciate vanno nella direzione giusta per l’equity (con una maggiore attenzione sul segmento bancario), per i bond a lungo termine e per un indebolimento dell’euro. Restano dei dubbi sull’impatto macro di questi piani, in riferimento ai profitti in Europa. Draghi ha detto che gli effetti sulla congiuntura si potranno vedere in tre o quattro trimestri. Questo suggerisce che la Bce non abbia fretta di fare un Qe. Ma questo mostra e conferma anche che le prospettive per la regione sono deboli e ciò non dà grande fiducia riguardo al futuro dei guadagni aziendali”.
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Un
favore ai mercati finanziari, ma per l’economia reale cosa resta? Il
governatore, Mario Draghi, ha tirato fuori dall’arsenale della Banca
centrale europea l’artiglieria pesante per combattere la deflazione e
dare una spinta alla congiuntura del Vecchio continente. I mercati hanno
festeggiato. Ma per la ripresa congiunturale della regione i benefici
delle decisioni prese settimana scorsa dall’istituto sono tutti da
dimostrare.
Cosa dice l’EurotowerNell’ultima riunione dell’Eurotower è stato deciso un abbassamento del tasso di riferimento dallo 0,25% allo 0,15%, un taglio del tasso marginale di rifinanziamento dallo 0,75% allo 0,4% e infine un passaggio dallo 0% al -0,1% del tasso sui depositi. Per agire direttamente contro la deflazione è previsto un Ltro (Long term refinancing operations, piani di rifinanziamento a lungo termine condotti dalla Bce). C’è in agenda anche l’acquisto diretto di Abs (Asset backed securities), tassi bassi a lungo e lo stop alla sterilizzazione di titoli di debito pubblico acquistati con il programma Smp (Securities market programme, l’acquisto sul mercato secondario dei bond dei Paesi più colpiti dalla crisi finanziaria e i cui rendimenti erano diventati troppo onerosi). “Se c’è ancora necessità di muoversi, il consiglio direttivo è pronto a usare anche strumenti non convenzionali”, ha detto Draghi. “E gli acquisti di titoli su larga scala (o Quantitative easing, le iniezioni di liquidità sul modello di quelle fatte dalla Federal Reserve, Ndr) sono certamente uno di questi strumenti”.
Sarà vera gloria?Il giorno dell’annuncio New York è salita dell’1,4%, le Borse europee sono cresciute dell’1,2% e quelle degli emergenti del 2,4% (le iniezioni di liquidità sono una buona notizia per gli emerging anche perché, in prospettiva, potrebbero migliorare la situazione di uno sbocco importante per l’export come il Vecchio continente). “Questi programmi dovrebbero aiutare”, spiega Robert Johnson, responsabile della ricerca economica di Morningstar. “Resta da capire chi ne beneficerà, quando e in che misura. Io, nonostante l’entusiasmo dei mercati, resto scettico. Il piano della Bce dovrebbe, fra le altre cose, aiutare a indebolire la moneta unica rendendo più competitivo l’export dall’Europa. Ma tutte le aree stanno cercando di far calare le rispettive divise. E in una situazione in cui tutti agiscono nello stesso modo e con le stesse tempistiche, è difficile che qualcuno prevalga. Inoltre, gli aiuti alle banche per facilitare i prestiti non possono aiutare una crescita che, semplicemente, non c’è. Nella regione ci sono ancora problemi strutturali e fiscali che i soldi a basso costo non possono risolvere. Infine, bisogna tenere conto che la situazione europea è diversa da quella americana. Nel Vecchio continente ci sono meno proprietari di case e meno investitori sul mercato azionario. Questo significa che un programma di rilancio simile a quello degli Usa potrebbe essere poco efficace”.
Le banche festeggiano…Chi assicura, inoltre, che le banche utilizzeranno i capitali forniti dalla Bce per aiutare famiglie e imprese? “Come lo stesso Draghi ha spiegato, l’Eurotower non può obbligare le banche ad aumentare i prestiti, né è in grado di abbassare i tassi di interesse”, spiega una nota firmata da Azad Zangana, European Economist di Schroders. “Siamo in disaccordo con la decisione di portare i tassi sui depositi in territorio negativo, poiché ciò porta all’aumento dei costi di finanziamento delle banche, che a loro volta o aumenteranno le spese per i risparmiatori o incrementeranno i tassi di interesse sui prestiti. La decisione di lanciare le nuove Ltro permetterà di controbilanciare questi costi, ma solo per gli istituti di credito che decideranno di partecipare a tale programma di stimolo. L’interruzione delle operazioni di sterilizzazione del programma Smp in teoria dovrebbe far calare i tassi sul mercato monetario. Ma dato che sono vicino allo zero, l’intervento della Bce aiuterà ben poco l’economia reale”.
…tutti gli altri aspettanoChi ci guadagna, quindi? “La mia conclusione è che questa situazione sia buona per i mercati, ma non sia abbastanza per l’economia reale”, spiega una nota di Yves Maillot, responsabile dell’equity europeo di Natixis Asset management. “A prima vista le misure annunciate vanno nella direzione giusta per l’equity (con una maggiore attenzione sul segmento bancario), per i bond a lungo termine e per un indebolimento dell’euro. Restano dei dubbi sull’impatto macro di questi piani, in riferimento ai profitti in Europa. Draghi ha detto che gli effetti sulla congiuntura si potranno vedere in tre o quattro trimestri. Questo suggerisce che la Bce non abbia fretta di fare un Qe. Ma questo mostra e conferma anche che le prospettive per la regione sono deboli e ciò non dà grande fiducia riguardo al futuro dei guadagni aziendali”.
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Cosa dice l’EurotowerNell’ultima riunione dell’Eurotower è stato deciso un abbassamento del tasso di riferimento dallo 0,25% allo 0,15%, un taglio del tasso marginale di rifinanziamento dallo 0,75% allo 0,4% e infine un passaggio dallo 0% al -0,1% del tasso sui depositi. Per agire direttamente contro la deflazione è previsto un Ltro (Long term refinancing operations, piani di rifinanziamento a lungo termine condotti dalla Bce). C’è in agenda anche l’acquisto diretto di Abs (Asset backed securities), tassi bassi a lungo e lo stop alla sterilizzazione di titoli di debito pubblico acquistati con il programma Smp (Securities market programme, l’acquisto sul mercato secondario dei bond dei Paesi più colpiti dalla crisi finanziaria e i cui rendimenti erano diventati troppo onerosi). “Se c’è ancora necessità di muoversi, il consiglio direttivo è pronto a usare anche strumenti non convenzionali”, ha detto Draghi. “E gli acquisti di titoli su larga scala (o Quantitative easing, le iniezioni di liquidità sul modello di quelle fatte dalla Federal Reserve, Ndr) sono certamente uno di questi strumenti”.
Sarà vera gloria?Il giorno dell’annuncio New York è salita dell’1,4%, le Borse europee sono cresciute dell’1,2% e quelle degli emergenti del 2,4% (le iniezioni di liquidità sono una buona notizia per gli emerging anche perché, in prospettiva, potrebbero migliorare la situazione di uno sbocco importante per l’export come il Vecchio continente). “Questi programmi dovrebbero aiutare”, spiega Robert Johnson, responsabile della ricerca economica di Morningstar. “Resta da capire chi ne beneficerà, quando e in che misura. Io, nonostante l’entusiasmo dei mercati, resto scettico. Il piano della Bce dovrebbe, fra le altre cose, aiutare a indebolire la moneta unica rendendo più competitivo l’export dall’Europa. Ma tutte le aree stanno cercando di far calare le rispettive divise. E in una situazione in cui tutti agiscono nello stesso modo e con le stesse tempistiche, è difficile che qualcuno prevalga. Inoltre, gli aiuti alle banche per facilitare i prestiti non possono aiutare una crescita che, semplicemente, non c’è. Nella regione ci sono ancora problemi strutturali e fiscali che i soldi a basso costo non possono risolvere. Infine, bisogna tenere conto che la situazione europea è diversa da quella americana. Nel Vecchio continente ci sono meno proprietari di case e meno investitori sul mercato azionario. Questo significa che un programma di rilancio simile a quello degli Usa potrebbe essere poco efficace”.
Le banche festeggiano…Chi assicura, inoltre, che le banche utilizzeranno i capitali forniti dalla Bce per aiutare famiglie e imprese? “Come lo stesso Draghi ha spiegato, l’Eurotower non può obbligare le banche ad aumentare i prestiti, né è in grado di abbassare i tassi di interesse”, spiega una nota firmata da Azad Zangana, European Economist di Schroders. “Siamo in disaccordo con la decisione di portare i tassi sui depositi in territorio negativo, poiché ciò porta all’aumento dei costi di finanziamento delle banche, che a loro volta o aumenteranno le spese per i risparmiatori o incrementeranno i tassi di interesse sui prestiti. La decisione di lanciare le nuove Ltro permetterà di controbilanciare questi costi, ma solo per gli istituti di credito che decideranno di partecipare a tale programma di stimolo. L’interruzione delle operazioni di sterilizzazione del programma Smp in teoria dovrebbe far calare i tassi sul mercato monetario. Ma dato che sono vicino allo zero, l’intervento della Bce aiuterà ben poco l’economia reale”.
…tutti gli altri aspettanoChi ci guadagna, quindi? “La mia conclusione è che questa situazione sia buona per i mercati, ma non sia abbastanza per l’economia reale”, spiega una nota di Yves Maillot, responsabile dell’equity europeo di Natixis Asset management. “A prima vista le misure annunciate vanno nella direzione giusta per l’equity (con una maggiore attenzione sul segmento bancario), per i bond a lungo termine e per un indebolimento dell’euro. Restano dei dubbi sull’impatto macro di questi piani, in riferimento ai profitti in Europa. Draghi ha detto che gli effetti sulla congiuntura si potranno vedere in tre o quattro trimestri. Questo suggerisce che la Bce non abbia fretta di fare un Qe. Ma questo mostra e conferma anche che le prospettive per la regione sono deboli e ciò non dà grande fiducia riguardo al futuro dei guadagni aziendali”.
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