Abi si ribella e giudica «Irresponsabile, incomprensibile, ingiustificabile» la decisione di Moody's di tagliare il rating di 26 banche italiane. Le banche non accettano il solito tempismo sospetto nella diffusione delle pagelle negative rilasciate sotto minaccia di ulteriori declassamenti.
Le motivazioni addotte, inoltre, paiono come uno sberleffo: per abbassare il rating questa volta è stata menzionata come causa il varo di misure di austerità attuate dal Governo Monti, che ridurrebbero la domanda economica a breve termine. In passato però le stesse agenzie facevano presente la forte necessità di adottare tali misure di austerity. La decisione di Moody's sarebbe quindi a detta dei banchieri “un'aggressione all'Italia, alle sue imprese, alle sue famiglie, ai suoi cittadini”.
Sul piede di guerra anche una ventina delle maggiori banche europee che avanzeranno la proposta di ridurre le informazioni da inviare a S&P's, Moody's, e Fitch, con lo scopo di limitarne i poteri e l’influenza. Il tema verrà discusso a Francoforte in una riunione del Cfo Network, l'associazione dei direttori finanziari delle maggiori banche continentali.
Per quanto riguarda Abi, rinnoverà la richiesta alle Autorità europee e alla Banca Centrale affinché tali giudizi non siano passivamente recepiti nella regolamentazione e nei modelli di valutazione e venga promossa una severa disciplina di controllo nei confronti di tali soggetti. La nota diramata da Palazzo Altieri, infine, si conclude sottolineando che tali temi saranno all'ordine del giorno dell'esecutivo dell'associazione che si tiene oggi a Milano.
La Consob, nel frattempo, alle parole preoccupate sul ruolo delle agenzie di rating espresse durante l'incontro annuale con il mercato ha fatto seguire i fatti, convocando i rappresentanti dell'agenzia di rating Moody's in Italia, per avere chiarimenti sul downgrade.
Le scelte delle agenzie del resto hanno forti conseguenze: con un rating peggiorato le banche italiane non solo dovranno sostenere costi maggiori per finanziarsi sui mercati, ma potrebbero dover fornire garanzie più costose all'Eurotower in cambio della liquidità ottenuta. Per questo sarebbe fondamentale che la Bce e le istituzioni europee non tenessero conto di questi giudizi. Anche la presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia, ha commentato il taglio dei rating come una scelta discutibile: «Siamo di fronte a una situazione molto delicata che sta penalizzando fortemente il nostro paese, le banche, le imprese, i cittadini– ha detto ieri Marcegaglia - Questi giudizi dovrebbero essere dati con più attenzione. C'è un attacco continuo che preoccupa». Anche il mondo della politica condivide.