Andrea Cingoli, ad di Banca Esperia |
La crisi, infatti, sta spingendo le private bank italiane a diversificare i servizi e a dare la priorità alla consulenza fiscale.
È quanto emerge da un servizio/intervista a cura di Francesca vercesi uscito a dicembre su Milano Finanza.
Banca Esperia è l'istituto di private banking che fa capo a Mediobanca e Mediolanum, con 13,6 miliardi di asset a fine settembre, che nel 2010 ha avviato un servizio di consulenza che ha già inciso per 1,5 miliardi di euro sulle masse.
Dice ancora Cingoli: "La gestione dei grandi patrimoni in Italia e in Europa occidentale dal 2008 è in crisi strutturale, non solo a causa dell'andamento dei mercati. L'industria è ancora focalizzata sulla gestione finanziaria del patrimonio. Ma visto che i mercati sono molto volatili, questi servizi non hanno saputo rispondere alle aspettative della clientela generando disaffezione. Per tornare alla redditività occorre rivedere i modelli. In particolare, quello vincente deve essere focalizzato, per quanto riguarda gli asset finanziari, su una maggiore decorrelazione rispetto alle attività di impresa o professionali e una diversificazione globale degli investimenti, finora focalizzati su strumenti e mercati nazionali. Infine, ci vuole anche un supporto consulenziale per la gestione delle aziende di famiglia e dei beni immobili. E nell'acquisizione di professionalità in questi campi, compreso l'M&A, che intendiamo investire" conclude Andrea Cingoli, che per il 2012 anticipa un aumento dei ricavi del 35% a fronte di costi stabili, anche grazie alla cessione delle attività nei fondi hedge e immobiliari.
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