lunedì 27 maggio 2013

Profumo: «Riusciremo a rilanciare Mps»


Leggendo sul Sole 24 Ore, il futuro di Mps sembra sull'onda del rilancio.

«Pensiamo di riuscire a farcela: rilanceremo Mps». Alessandro Profumo, amministratore delegato del Monte dei Paschi, indica la sua ricetta per il ritorno alla redditività della banca senese al convegno «Crescere tra le righe» in corso di svolgimento al Borgo La Bagnaia in occasione dell'ottava edizione dell'Osservatorio permanente giovani-editori.
La strada da percorrere non sarà tuttavia semplice e ha una fermata obbligatoria: il rimborso dei 4 miliardi di Monti bond, che nel caso non avvenisse ha l'evidente rischio di una nazionalizzazione del gruppo senese legata al probabile ingresso del Tesoro per effetto del pagamento in azioni. Profumo elenca allora la ricetta che porta al rimborso delle obbligazioni governative: «Ogni anno paghiamo gli interessi ma la scadenza temporale è molto più lunga. Abbiamo già detto come pensiamo di fare. Dobbiamo rimborsarli rendendo la banca più efficiente con più reddito, riqualificando i ricavi e tagliando i costi. Un aumento di capitale (fino a un miliardo entro i prossimi due anni, ndr) certamente dovremo farlo e poi dovremo riposizionare la banca, rendendola più efficente». Il tema della nazionalizzazione quindi per ora non è all'ordine del giorno. «Noi lavoriamo per avere un Monte dei Paschi di Siena indipendente» ribatte Profumo, rispondendo alle speculazioni su un possibile futuro della banca senese sotto il controllo pubblico. Come non sembra all'ordine del giorno una fusione con Bancoposta, controllata di Poste Italiane. L'indiscrezione, riportata ieri dal settimanale L'Espresso, è stata smentita giovedi dallo stesso amministratore delegato di Mps, Fabrizio Viola, e dall'amministratore delegato di Poste Italiane, Massimo Sarmi. [...].
Alcune persone della precedente gestione Mps, spiega Profumo, «hanno deciso di nascondere problemi per mantenere le posizioni, hanno fatto scelte fuori dalle regole, tagliato angoli e nascosto problemi: hanno sfruttato persone deboli che, avendo famiglia, non avevano il coraggio di dire che certe scelte erano sbagliate. In particolare, mancavano criteri fondamentali di buona governance». L'Ad ha toccato anche il tema delle Authority e del rispetto delle regole: «Quello che è accaduto al Monte dei Paschi poteva succedere in altre situazioni nel nostro Paese, perché non abbiamo la cultura delle regole».
Il tema più scottante resta quella della mala-gestione del precedente management. Parlando della precedente gestione su cui la procura di Siena sta indagando sia per lo scandalo dei derivati sia per l'acquisizione di Antonveneta, Profumo ricalca quanto già detto in assemblea al momento della votazione dell'azione di responsabilità ai danni di Giuseppe Mussari (ex presidente) e Antonio Vigni (ex dg).

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