Il Corriere della Sera pensa positivo. La Bce ha adottato diverse misure per fornire liquidità e rilanciare il credito al settore privato.
BRATISLAVA – Da Bratislava, la capitale della Slovacchia, la Bce è scesa in campo in modo deciso per rilanciare l’economia e i prestiti al settore privato, tagliando i tassi di interesse e garantendo liquidità «fino a quando è necessario», e almeno fino al luglio del 2014. Perché l’inflazione è calata più in fretta del previsto, a un minimo pari all’1,2%, mentre l’obiettivo principale perseguito dalla Bce corrisponde a un target inferiore ma vicino al 2%, e anche le aspettative per il futuro sono ben ancorate a questo obiettivo.
SPAZIO DI MANOVRA - In questo quadro la Bce aveva ancora spazio di manovra per contribuire a sostenere la ripresa dell’economia, la quale, contrariamente al previsto, arriverà soltanto «più tardi» nel corso della seconda metà dell’anno. Mentre il settore del credito continua ad arrancare, soprattutto nei paesi sotto stress, anche se recentemente è intervenuto un leggero miglioramento, a fronte, tuttavia, di un aumento della domanda e di un restringimento delle condizioni dei prestiti. Da un lato quindi, le manovre guidate dal presidente della Bce Mario Draghi, contribuiranno a dare più ossigeno alle famiglie e alle imprese, rendendo meno caro il debito nei confronti del sistema bancario. Inoltre, sempre per cercare di riattivare il flusso di credito alle imprese e sostenere la ripresa, il Consiglio direttivo della Bce ha iniziato consultazioni con altre istituzioni, come l’Ebrd (L’Ente europeo per la ricerca e lo sviluppo), per trovare misure atte a sostenere i titoli che hanno come collaterali i prestiti emessi dalle banche, e facilitare così il flusso di credito a famiglie e imprese. Ma l’altro segnale, altrettanto importante, è stata la misura di prolungare fino a metà 2014 le aste trimestrali con le quali fornisce liquidità illimitata al sistema bancario, per rendere più certo il rifinanziamento delle banche in un orizzonte temporale garantito e migliorare così la fiducia nei mercati. In questo modo le banche «non avranno scuse», ha detto Draghi, sperando che gli istituti di credito tornino a prestare danaro a tassi inferiori invece che tenere ben stretta la liquidità, contribuendo nel frattempo a migliorare anche la frammentazione dei mercati finanziari, che costituisce uno dei problemi principali sorti con la crisi. La Bce ha dato un nuovo contributo alla crisi, ma esorta ora i governi a proseguire sulla strada delle riforme e, a Bruxelles, a spronare l’introduzione «cruciale» dell’unione bancaria.
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