mercoledì 24 aprile 2013

Bpm, le dimissioni Annunziata sono un elemento di disturbo per la Spa

Su Milano Finanza ho trovato questo:

Il titolo della Banca Popolare di Milano si conferma tra i peggiori di Piazza Affari (-2,31% a 0,528 euro) dopo che ieri sera con una mossa inattesa il presidente del Consiglio di Sorveglianza, Filippo Annunziata, ha presentato le dimissioni. La scelta non è apparentemente legata all'opposizione al progetto di trasformazione in Spa della popolare, ma al fatto che alcuni rappresentanti in consiglio, espressione dell'Associazione Amici della Bpm, ora sciolta, ma che avevano sostenuto la candidatura di Annunziata nel 2011, hanno votato contro l'approvazione del bilancio presentando un progetto alternativo alla trasformazione in Spa.
A pesare sono stati dunque gli 8 voti tra contrari e astenuti (su 18) in sede di approvazione del bilancio 2012. Dopo la scelta del presidente, altri 5-6 consiglieri starebbero valutando le dimissioni. La presidenza ad interim sarà data al vice presidente Giuseppe Coppini, mentre per le nuove nomine si parla dell'assemblea del prossimo 22 giugno. La notizia è negativa per il titolo in quanto segnala un aumento delle tensioni fra gli azionisti di Bpm in vista dell'assemblea di giugno chiamata anche a votare la trasformazione in Spa. E' chiaro, come osservano gli analisti di Mediobanca Securities (outperform e target price a 0,70 euro confermati sul titolo), co-underwriter nell'aumento di capitale di Bpm, che le dimissioni di Annunziata mostrano che la trasformazione in Spa non è un progetto che procede senza problemi. "Le dimissioni di Annunziata non mettono comunque a rischio l'assemblea, ma confermano che i sindacati hanno ancora un peso all'interno della banca", commentano gli analisti di Intermonte.
Tuttavia ora è ragionevole attendersi che il mercato riduca le probabilità di successo dell'operazione di trasformazione in Spa che secondo gli esperti di Equita (buy e target price a 0,65 euro) sono almeno 65% ma che rimangono comunque, anche post dimissioni, sopra il 50%. Nelle sue valutazioni, anche Banca Imi (buy e target price a 0,63 euro) ha incluso un 50% di probabilità che il progetto venga approvato.
"Restiamo convinti che il progetto di trasformazione in Spa abbia elevate probabilità di successo visto il razionale di governance ed economico che può garantire agli azionisti-dipendenti, a differenza di qualunque altra opzione alternativa", prevedono gli analisti di Equita. Lo stesso presidente del Consiglio di Gestione, Andrea Bonomi, ha confermato il commitment alla trasformazione in Spa, ribattendo con fermezza alle critiche mosse dai vertici delle altre popolari.
Adesso bisognerà vedere l'interpretazione che verrà data da Banca d'Italia. "Ricordiamo che secondo l'articolo 28 del Testo Unico Bancario, Banca d'Italia ha la facoltà di sospendere il voto dei dipendenti, togliendo così uno dei principali elementi di incertezza per l'assemblea del 22 giugno", aggiungono gli esperti di Intermonte (speculative buy e target price a 0,60 euro).

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