I banchieri italiani manifestano resistenza a un'ulteriore patrimonializzazione degli istituti di credito, temendo effetti negativi sulla ripresa economica per il 2010 e anche sulla remunerazione dei propri azionisti. Soprattutto gli istituti che tra i propri soci hanno le Fondazioni bancarie che, dopo un anno di astinenza o dividendi minimi, reclamano cedole più robuste.
Mario Draghi, intanto, ha fatto sapere che l'introduzione di parametri più stringenti di Basilea 3, sarà graduale, proprio al fine di non incorrere in quei problemi paventati dai vertici delle banche, che vedono la possibilità di una restrizione generale del credito alle imprese e alle famiglie.
venerdì 26 febbraio 2010
martedì 23 febbraio 2010
Gianni Zonin: nessuna fusione con Veneto Banca
Gianni Zonin, il Presidente della Banca Popolare di Vicenza, nega con assoluta decisione le voci su una possibile fusione con Veneto Banca:
“Non è nell'interesse dei nostri soci, non è nell'interesse dei nostri dipendenti, non è nell'interesse dei nostri clienti. Quindi, fino a quando ci sarò io presidente, non si farà”, ha dichiarato durante un’intervista rilasciata a Marino Smiderle per Il Giornale di Vicenza.
(fonte foto: http://www.cavalieridellavoro.it)
“Non è nell'interesse dei nostri soci, non è nell'interesse dei nostri dipendenti, non è nell'interesse dei nostri clienti. Quindi, fino a quando ci sarò io presidente, non si farà”, ha dichiarato durante un’intervista rilasciata a Marino Smiderle per Il Giornale di Vicenza.
(fonte foto: http://www.cavalieridellavoro.it)
lunedì 22 febbraio 2010
Assemblea Generali: le liste entro il 5/4
L'assemblea di Generali dovrebbe essere fissata in prima convocazione il 20 aprile, e tenersi il 24 in seconda.
Entro il 5 aprile (15 giorni prima dell’assemblea) i soci con almeno lo 0,5% del capitale potranno depositare le loro liste.
E quest'anno, vista la nuova governance, Mediobanca intende presentare una propria lista piuttosto che lasciare le indicazioni dei nomi per il nuovo consiglio al Cda uscente, che in passato recepiva quanto deciso dal comitato nomine dell'istituto.
Sarà poi comunque quest'ultimo a designare il nuovo presidente di Generali.
I sondaggi del presidente di Mediobanca, Cesare Geronzi, tra i grandi soci di Piazzetta Cuccia e quelli della sua principale partecipata (al 14%) sono in corso.
Entro il 5 aprile (15 giorni prima dell’assemblea) i soci con almeno lo 0,5% del capitale potranno depositare le loro liste.
E quest'anno, vista la nuova governance, Mediobanca intende presentare una propria lista piuttosto che lasciare le indicazioni dei nomi per il nuovo consiglio al Cda uscente, che in passato recepiva quanto deciso dal comitato nomine dell'istituto.
Sarà poi comunque quest'ultimo a designare il nuovo presidente di Generali.
I sondaggi del presidente di Mediobanca, Cesare Geronzi, tra i grandi soci di Piazzetta Cuccia e quelli della sua principale partecipata (al 14%) sono in corso.
venerdì 19 febbraio 2010
Cesare Geronzi incontra Giovanni Bazoli
Sulla questione Telecom-Telco, i media continuano a riportare notizie di incontri e relative elucubrazioni.
Cesare Geronzi e il presidente del Consiglio di sorveglianza di Intesa, Giovanni Bazoli si sarebbero incontrati martedì, secondo quanto riportato dal quotidiano La Repubblica, per discutere del futuro della società di tlc.
Nel corso della mattinata, inoltre, dalla sede di Mediobanca sono stati visti passare Giuseppe Mussari, presidente di Montepaschi e successivamente i soci di Rcs Diego Della Valle, che è anche membro del patto di sindacato del gruppo editoriale, e, come già ho riferito in un altro post, Pierluigi Toti, che ha una quota della società al di fuori del patto.
(fonte foto: http://www.cesaregeronzi.it/it/Photogallery/index.html)
Cesare Geronzi e il presidente del Consiglio di sorveglianza di Intesa, Giovanni Bazoli si sarebbero incontrati martedì, secondo quanto riportato dal quotidiano La Repubblica, per discutere del futuro della società di tlc.
Nel corso della mattinata, inoltre, dalla sede di Mediobanca sono stati visti passare Giuseppe Mussari, presidente di Montepaschi e successivamente i soci di Rcs Diego Della Valle, che è anche membro del patto di sindacato del gruppo editoriale, e, come già ho riferito in un altro post, Pierluigi Toti, che ha una quota della società al di fuori del patto.
(fonte foto: http://www.cesaregeronzi.it/it/Photogallery/index.html)
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giovedì 18 febbraio 2010
Telecom-Telco: visita di Renato Pagliaro a Intesa Sanpaolo
Il direttore generale di Mediobanca Renato Pagliaro ha fatto visita alla sede milanese di Intesa Sanpaolo, dove si è intrattenuto per circa un'ora e mezza. Uscendo dalla sede, Renato Pagliaro, che è anche nel CdA di Telecom Italia, non ha voluto rilasciare dichiarazioni in merito ai motivi della sua visita. (notizia Reuters)
Secondo una fonte anonima vicina alla situazione, la visita sarebbe da inquadrarsi "nell'ambito degli abituali rapporti dei soci Telco". Il manager ha fatto poi ritorno alla sede di Mediobanca, dove era presente il presidente Cesare Geronzi.
Mediobanca e Intesa Sanpaolo sono tra i soci di Telco, la holding di cui è azionista anche Telefonica, che detiene il 22,45% di Telecom Italia.
(fonte foto: http://www.affaritaliani.it)
Secondo una fonte anonima vicina alla situazione, la visita sarebbe da inquadrarsi "nell'ambito degli abituali rapporti dei soci Telco". Il manager ha fatto poi ritorno alla sede di Mediobanca, dove era presente il presidente Cesare Geronzi.
Mediobanca e Intesa Sanpaolo sono tra i soci di Telco, la holding di cui è azionista anche Telefonica, che detiene il 22,45% di Telecom Italia.
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mercoledì 17 febbraio 2010
Cesare Geronzi riceve Pierluigi Toti
Pierluigi Toti, patron del gruppo Lamaro, ha incontrato ieri il presidente di Mediobanca, Cesare Geronzi. È Ansa a riportare la notizia.
Lasciata la sede di Mediobanca dopo tre ore e mezza, Toti è stato subito raggiunto da giornalisti curiosi di scoprire la ragione della visita o il destino della quota in Rcs
“È stata una visita di cortesia", si è limitato a rispondere.
Lasciata la sede di Mediobanca dopo tre ore e mezza, Toti è stato subito raggiunto da giornalisti curiosi di scoprire la ragione della visita o il destino della quota in Rcs
“È stata una visita di cortesia", si è limitato a rispondere.
martedì 16 febbraio 2010
16o Congresso Forex a Napoli
Questo fine settimana si è tenuta a Napoli la 16° edizione del congresso degli operatori finanziari, organizzato dalle tre associazioni attive nel settore Aiaf (Associazione Italiana degli Analisti Finanziari), Assiom (Associazione Italiana Operatori Mercati dei Capitali) e Atic Forex (The Financial Markets Association of Italy, nata dalla fusione tra l'Associazione Tesorieri Istituzioni Creditizie ed Aci Forex Italia).
Il momento più atteso è stato l’intervento del governatore della Banca d'Italia Mario Draghi. Nel corso del congresso è stata anche formalizzata l'unificazione di Assiom e Atic Forex nella nuova realtà associativa Assiom Forex, che diventerà con un potenziale di circa 1.500 soci la maggiore associazione di operatori dei mercati a livello internazionale, insieme con quella tedesca.
Il momento più atteso è stato l’intervento del governatore della Banca d'Italia Mario Draghi. Nel corso del congresso è stata anche formalizzata l'unificazione di Assiom e Atic Forex nella nuova realtà associativa Assiom Forex, che diventerà con un potenziale di circa 1.500 soci la maggiore associazione di operatori dei mercati a livello internazionale, insieme con quella tedesca.
lunedì 15 febbraio 2010
Alessandro Profumo: per i banchieri è ora di guardare avanti
Alessandro Profumo, nel corso di un'intervista a Milano Finanza, ha dichiarato:
“Per due anni siamo stati immersi nella crisi e abbiamo ragionato sulla crisi.
È giunto il momento di guardare avanti: oggi il mondo è diverso, anche il modo di fare banca deve perciò essere diverso. E noi banchieri possiamo avere due tipi di approccio: o ci facciamo schiacciare subendo gli umori della congiuntura oppure accettiamo la sfida e cerchiamo di capire come fare banca in modo diverso”.
Secondo le dichiarazioni di Profumo, Unicredit starebbe appunto imboccando questa strada, con l’obiettivo di diventare un modello insuperabile, capace di creare valore per gli azionisti ma anche, questa è la novità, per milioni di clienti.
“Per due anni siamo stati immersi nella crisi e abbiamo ragionato sulla crisi.
È giunto il momento di guardare avanti: oggi il mondo è diverso, anche il modo di fare banca deve perciò essere diverso. E noi banchieri possiamo avere due tipi di approccio: o ci facciamo schiacciare subendo gli umori della congiuntura oppure accettiamo la sfida e cerchiamo di capire come fare banca in modo diverso”.
Secondo le dichiarazioni di Profumo, Unicredit starebbe appunto imboccando questa strada, con l’obiettivo di diventare un modello insuperabile, capace di creare valore per gli azionisti ma anche, questa è la novità, per milioni di clienti.
giovedì 11 febbraio 2010
Cesare Geronzi: per le banche sono necessari controlli vincolanti
Le banche sono aziende con specifiche peculiarità – sostiene Cesare Geronzi -, necessariamente sottoposte a regimi di governance e a controlli più vincolanti rispetto ad ogni altra impresa.
"Tra le due guerre – spiega Cesare Geronzi - tali vincoli divennero particolarmente forti, a riflesso di fasi di eccezionale instabilità, in un clima culturale e politico spesso ostile al mercato. Nel secondo dopoguerra essi vennero rimossi con gradualità poiché permanevano ostacoli originari da residue imperfezioni del mercato.”
Non è un caso che questi vincoli, pur limitando le prerogative delle banche, vennero ritenuti dalle banche stesse necessari alla funzionalità del sistema.
L’evoluzione delle politiche monetarie e bancarie - conclude Cesare Geronzi - "non può eludere il problema della peculiarità dell’azienda bancaria" e la necessità di specifici vincoli.
(da un intervento di Cesare Geronzi durante il convegno “Sistemi Bancari e finanziari Internazionali: Evoluzione e Stabilità”)
(fonte foto: http://www.cesaregeronzi.it/it/Photogallery/index.html)
"Tra le due guerre – spiega Cesare Geronzi - tali vincoli divennero particolarmente forti, a riflesso di fasi di eccezionale instabilità, in un clima culturale e politico spesso ostile al mercato. Nel secondo dopoguerra essi vennero rimossi con gradualità poiché permanevano ostacoli originari da residue imperfezioni del mercato.”
Non è un caso che questi vincoli, pur limitando le prerogative delle banche, vennero ritenuti dalle banche stesse necessari alla funzionalità del sistema.
L’evoluzione delle politiche monetarie e bancarie - conclude Cesare Geronzi - "non può eludere il problema della peculiarità dell’azienda bancaria" e la necessità di specifici vincoli.
(da un intervento di Cesare Geronzi durante il convegno “Sistemi Bancari e finanziari Internazionali: Evoluzione e Stabilità”)
(fonte foto: http://www.cesaregeronzi.it/it/Photogallery/index.html)
mercoledì 10 febbraio 2010
Gianni Zonin commenta la nomina di Ditri alla Fiera di Vicenza
Gianni Zonin, il Presidente della Banca Popolare di Vicenza, commenta le nuove nomine alla Fiera di Vicenza, di cui Bpvi è socia:
“Conosco e stimo il nuovo presidente, Roberto Ditri, un ottimo manager che sono sicuro saprà fare un ottimo lavoro e che saprà adottare le soluzioni giuste. Tutti quei nomi stranieri, per esempio, non li ho mai capiti. Credo che Vicenzaoro sia un marchio che parla da solo”.
(da un’intervista di Marino Smiderle a Gianni Zonin per Il Giornale di Vicenza)
Roberto Ditri, lo ricordo, ha assunto il 22 dicembre la carica di presidente e amministratore delegato della Fiera di Vicenza.
(fonte foto: http://www.cavalieridellavoro.it)
“Conosco e stimo il nuovo presidente, Roberto Ditri, un ottimo manager che sono sicuro saprà fare un ottimo lavoro e che saprà adottare le soluzioni giuste. Tutti quei nomi stranieri, per esempio, non li ho mai capiti. Credo che Vicenzaoro sia un marchio che parla da solo”.
(da un’intervista di Marino Smiderle a Gianni Zonin per Il Giornale di Vicenza)
Roberto Ditri, lo ricordo, ha assunto il 22 dicembre la carica di presidente e amministratore delegato della Fiera di Vicenza.
(fonte foto: http://www.cavalieridellavoro.it)
martedì 9 febbraio 2010
Cesare Geronzi a Generali: chi “conta” nella decisione
Cesare Geronzi è dato come favorito in relazione al rinnovo dei vertici di Generali, eppure, secondo il Financial Times, non può avere totalmente mano libera.
La testata inglese sottolinea infatti il ruolo chiave che nella decisione potrà avere il finanziere francese Vincent Bolloré, in buoni rapporti con Cesare Geronzi, del quale ha agevolato l'arrivo al vertice di Mediobanca, ma anche molto vicino all'attuale presidente delle Generali Antoine Bernheim, che vorrebbe una extra-permanenza al vertice.
Secondo il Financial Times, in effetti, Bolloré "probabilmente ha anche il potere di rimandare un cambiamento di leadership a Trieste".
Un altro elemento chiave è Silvio Berlusconi, di cui Bernheim era banchiere di fiducia in Francia quando lavorava a Lazard.
Infine, ha un peso anche Tarak Ben Ammar, amico stretto sia di Berlusconi che di Bernheim e membro del consiglio di Mediobanca, l'istituto guidato da Cesare Geronzi.
(fonte foto: http://www.cesaregeronzi.it/it/Photogallery/index.html)
La testata inglese sottolinea infatti il ruolo chiave che nella decisione potrà avere il finanziere francese Vincent Bolloré, in buoni rapporti con Cesare Geronzi, del quale ha agevolato l'arrivo al vertice di Mediobanca, ma anche molto vicino all'attuale presidente delle Generali Antoine Bernheim, che vorrebbe una extra-permanenza al vertice.
Secondo il Financial Times, in effetti, Bolloré "probabilmente ha anche il potere di rimandare un cambiamento di leadership a Trieste".
Un altro elemento chiave è Silvio Berlusconi, di cui Bernheim era banchiere di fiducia in Francia quando lavorava a Lazard.
Infine, ha un peso anche Tarak Ben Ammar, amico stretto sia di Berlusconi che di Bernheim e membro del consiglio di Mediobanca, l'istituto guidato da Cesare Geronzi.
(fonte foto: http://www.cesaregeronzi.it/it/Photogallery/index.html)
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lunedì 8 febbraio 2010
Generali e Mediobanca: nessuna integrazione con l’istituto di Cesare Geronzi
Stanno girando indiscrezioni riguardo a una possibile operazione di concentrazione tra Mediobanca e Assicurazioni Generali.
L’istituto di Cesare Geronzi ha però diffuso una nota, riportata la settimana scorsa da il Giornale, in cui smentisce tutto su richiesta della Consob, la Commissione Nazionale per le Società e la Borsa: “non sono convocate né sono previste riunioni degli organi sociali per le determinazioni da assumere nell’assemblea convocata da Assicurazioni Generali in materia di rinnovo del consiglio di amministrazione”.
L’istituto di Cesare Geronzi ha però diffuso una nota, riportata la settimana scorsa da il Giornale, in cui smentisce tutto su richiesta della Consob, la Commissione Nazionale per le Società e la Borsa: “non sono convocate né sono previste riunioni degli organi sociali per le determinazioni da assumere nell’assemblea convocata da Assicurazioni Generali in materia di rinnovo del consiglio di amministrazione”.
mercoledì 3 febbraio 2010
Gianni Zonin e la Banca Popolare di Vicenza
In primavera, l’assemblea di Banca Popolare di Vicenza dovrebbe prolungare per i prossimi tre anni il mandato di Gianni Zonin.
Zonin, presidente della Banca Popolare di Vicenza dalla metà degli anni Novanta, è diventato, anche grazie alla crisi, l'uomo più potente di Vicenza.
“Se parliamo di banca come istituzione – spiega - la scelta di aver mantenuto qui il centro decisionale si apprezza ancor di più oggi rispetto ai tempi delle vacche grasse”.
E fu proprio Zonin a fare questa scelta, al termine di una dura battaglia assembleare.
Ma vediamo come è andata BPVI.
Nel 2009 gli impieghi sono cresciuti dell'8%, a fronte di una media del sistema bancario vicina allo zero. In particolare, sono cresciute del 17% le erogazioni di medio-lungo termine alle aziende, specialmente alle pmi, segno che BPVI ha sostenuto il tessuto produttivo e imprenditoriale del Nord Est, finanziando gli investimenti e le ristrutturazioni di imprese.
E il prestito obbligazionario?
Era un convertibile, con prospettive quindi di trasformare il bond in azioni. L'offerta era di 328 mila euro e c'è stata una richiesta per almeno il doppio.
(fonte foto: http://www.cavalieridellavoro.it)
Zonin, presidente della Banca Popolare di Vicenza dalla metà degli anni Novanta, è diventato, anche grazie alla crisi, l'uomo più potente di Vicenza.
“Se parliamo di banca come istituzione – spiega - la scelta di aver mantenuto qui il centro decisionale si apprezza ancor di più oggi rispetto ai tempi delle vacche grasse”.
E fu proprio Zonin a fare questa scelta, al termine di una dura battaglia assembleare.
Ma vediamo come è andata BPVI.
Nel 2009 gli impieghi sono cresciuti dell'8%, a fronte di una media del sistema bancario vicina allo zero. In particolare, sono cresciute del 17% le erogazioni di medio-lungo termine alle aziende, specialmente alle pmi, segno che BPVI ha sostenuto il tessuto produttivo e imprenditoriale del Nord Est, finanziando gli investimenti e le ristrutturazioni di imprese.
E il prestito obbligazionario?
Era un convertibile, con prospettive quindi di trasformare il bond in azioni. L'offerta era di 328 mila euro e c'è stata una richiesta per almeno il doppio.
(fonte foto: http://www.cavalieridellavoro.it)
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lunedì 1 febbraio 2010
Draghi alla Banca centrale europea?
Entro il 15 febbraio i Paesi dell’Euro saranno chiamati a scegliere il prossimo vicepresidente della Banca Centrale Europea
Il comitato esecutivo della Bce è formato dal presidente, un vicepresidente e altri 4 membri ed esercita la gestione corrente della banca e l’attuazione della politica monetaria, conformemente agli orientamenti del Consiglio dei governatori di tutte le banche del sistema.
Il vicepresidente in scadenza è il greco Lucas Papademos, che a fine maggio terminerà il mandato di 8 anni. I membri del board hanno un mandato che scade in anni diversi, in modo da evitare un rinnovo complessivo che minerebbe la continuità della BCE e sottoporrebbe l’accordo politico a maggiori tensioni.
Il mandato del francese Jean-Claude Trichet come presidente della Banca centrale europea (Bce) scadrà invece a fine 2011, ma la gara per la successione è già entrata nel vivo.
Due, per ora, i nomi in pole position: il presidente della Bundesbank, Alex Weber, e il governatore della Banca d’Italia e presidente del Financial Stability Board, Mario Draghi.
Al Parlamento europeo pare stia crescendo l’opposizione all’eventualità di una nomina di Weber: “I tempi non sono ancora maturi per un presidente tedesco”, ha infatti affermato Werner Langen (nel parlamento europeo per Partito popolare europeo e Democratici europei).
“Secondo Langen, al contrario di Draghi, che in occasione di audizioni al Parlamento europeo espone in modo convincente le proprie posizioni di politica monetaria, Weber non è riuscito a crearsi in Europa una particolare immagine di banchiere centrale. Purtroppo, Weber è venuto meno al principio di non immischiarsi in questioni politiche. I suoi rapporti con il membro del Direttorio, Thilo Sarrazin, al centro delle critiche per alcune affermazioni discutibili rilasciate in un’intervista, hanno evidenziato una mancanza di potere” (Il Secolo XIX)
Il comitato esecutivo della Bce è formato dal presidente, un vicepresidente e altri 4 membri ed esercita la gestione corrente della banca e l’attuazione della politica monetaria, conformemente agli orientamenti del Consiglio dei governatori di tutte le banche del sistema.
Il vicepresidente in scadenza è il greco Lucas Papademos, che a fine maggio terminerà il mandato di 8 anni. I membri del board hanno un mandato che scade in anni diversi, in modo da evitare un rinnovo complessivo che minerebbe la continuità della BCE e sottoporrebbe l’accordo politico a maggiori tensioni.
Il mandato del francese Jean-Claude Trichet come presidente della Banca centrale europea (Bce) scadrà invece a fine 2011, ma la gara per la successione è già entrata nel vivo.
Due, per ora, i nomi in pole position: il presidente della Bundesbank, Alex Weber, e il governatore della Banca d’Italia e presidente del Financial Stability Board, Mario Draghi.
Al Parlamento europeo pare stia crescendo l’opposizione all’eventualità di una nomina di Weber: “I tempi non sono ancora maturi per un presidente tedesco”, ha infatti affermato Werner Langen (nel parlamento europeo per Partito popolare europeo e Democratici europei).
“Secondo Langen, al contrario di Draghi, che in occasione di audizioni al Parlamento europeo espone in modo convincente le proprie posizioni di politica monetaria, Weber non è riuscito a crearsi in Europa una particolare immagine di banchiere centrale. Purtroppo, Weber è venuto meno al principio di non immischiarsi in questioni politiche. I suoi rapporti con il membro del Direttorio, Thilo Sarrazin, al centro delle critiche per alcune affermazioni discutibili rilasciate in un’intervista, hanno evidenziato una mancanza di potere” (Il Secolo XIX)
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