Dal Corriere della Sera:
L’elenco dei partecipanti al capitale della Banca d’Italia parla chiaro: la maggioranza fa capo a banche e
assicurazioni. Eppure, una legge del 2005 aveva stabilito il trasferimento allo Stato entro tre anni delle quote in mano ai privati. Ma il regolamento attuativo non è mai stato approvato e la politica ha preferito sorvolare. A molti appare un enorme caso di conflitto di interessi, visto che tra i poteri della Banca centrale c’è quello di vigilare sul sistema bancario. Ma da Via Nazionale arrivano ciclicamente ampie rassicurazioni: il problema non c’è – è scritto in un recente comunicato ufficiale - perché la governance, cioé la struttura decisionale prevista dallo Statuto, è indipendente dai partecipanti privati al capitale. Una posizione ribadita dallo stesso direttore generale Salvatore Rossi. Al tema è dedicata la puntata settimanale di ‘Uomo da marciapiede’. La gran parte degli interpellati non conosce la questione. Altri sanno e dicono che è uno scandalo. Altri ancora la ritengono una cosa normale, perché le banche “non hanno alcuna influenza sul potere di vigilanza”.
venerdì 21 giugno 2013
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